I promessi sposi nipponici Honda e Nissan sono rimasti tali per qualche settimana: poi, niente fusione. I consigli di amministrazione delle due Case hanno votato per porre fine ufficialmente ai colloqui per unirsi, dice la Reuters. Si avvera – aggiungiamo noi – la profezia di Carlos Ghosn, ex presidente della Casa di Yokohama: disse che si sarebbe trattato di una “acquisizione mascherata” da parte di Honda. “Non è un accordo pragmatico perché, francamente, le sinergie tra le due società sono difficili da trovare. Mossa disperata in modalità panico”. Pertanto, più che una fusione, sarebbe un’acquisizione. Insomma, meglio per Nissan non farne nulla. E infatti l’altra società, sentendosi messa in posizione subalterna, ha detto no. Rammentiamo che l’era di Ghosn alla Renault-Nissan-Mitsubishi si concluse con il suo arresto e l’eventuale incriminazione in Giappone per quattro capi d’imputazione per cattiva condotta finanziaria.
Vince la Cina
Un’alleanza avrebbe creato il quarto Gruppo automobilistico più grande al mondo per vendite di veicoli dopo Toyota, Volkswagen, Hyundai. Per fare paura alla Cina. Ma questa ormai è così avanti con le elettriche e le ibride plug-in da mettere in crisi anche ipotesi di fusioni. Nissan, la terza Casa automobilistica giapponese, si è tirata indietro dai colloqui con la rivale più grande Honda dopo che le trattative sono state complicate da crescenti divergenze, tra cui la proposta la prima diventasse una sussidiaria. I rappresentanti delle aziende hanno rifiutato di commentare la questione. Le fonti non erano autorizzate a parlare con i media e hanno rifiutato di essere identificate. Le aziende, che dovrebbero comunicare i guadagni trimestrali, erano in trattative per fondersi da fine dicembre. Sia Nissan che Honda hanno visto il loro settore e il mercato chiave cinese sconvolti dalla rapida ascesa dei produttori cinesi di veicoli elettrici come BYD, e devono affrontare la prospettiva di tariffe negli Stati Uniti, un altro mercato importante.
![I consigli di amministrazione di Nissan e Honda hanno votato per porre fine ufficialmente ai colloqui di fusione.](https://www.motorisumotori.it/wp-content/uploads/2025/02/nissan-2-1280x717.jpg)
Nissan in difficoltà
L’azienda sta portando avanti un piano di ristrutturazione annunciato a novembre che include il taglio di 9.000 posti di lavoro e la riduzione della capacità globale del 20%. Deve ancora rivelare dettagli come quali sedi saranno interessate. Fonti hanno affermato a dicembre che Nissan dovrà ridurre ulteriormente la sua capacità in Cina, dove gestisce otto fabbriche attraverso la sua joint venture con Dongfeng Motor. Ha già sospeso la produzione nel suo stabilimento di Changzhou come parte degli sforzi per ottimizzare le operazioni.
Idea finale diversa da quella iniziale
In un comunicato congiunto, Nissan e Honda hanno concordato di rescindere il memorandum of understanding firmato il 23 dicembre dell’anno scorso che aveva come obiettivo quello di valutare un’integrazione aziendale tra le due società. Sarebbe stato un mega Gruppo automobilistico dal valore di 60 miliardi di dollari. La Casa di Minato ha proposto di modificare la struttura. L’idea di partenza: una holding congiunta, in cui Honda avrebbe nominato la maggioranza dei direttori e l’amministratore delegato sulla base di un trasferimento congiunto di azioni. L’idea finale: una struttura in cui Honda sarebbe stata la società madre e Nissan la sussidiaria, il tutto con uno scambio di azioni. Comunque, le due collaboreranno nell’ambito di una partnership strategica mirata all’era dell’Intelligenza Artificiale e dei veicoli elettrificati.
Foxconn per cooperare da separati
Prima di annunciare le discussioni sulla fusione a dicembre, Nissan e Honda avevano tenuto colloqui separati su una collaborazione tecnologica, di cui hanno potuto delineare la portata giovedì. Nissan è ora aperta a lavorare con nuovi partner, con Foxconn di Taiwan, vista come una delle candidate. Il presidente Young Liu ha detto mercoledì che avrebbe preso in considerazione l’acquisizione di una quota in Nissan, ma che il suo obiettivo principale era la cooperazione. Da separati: zero matrimoni.
Pertanto la Hon Hai Precision Industry non presenterà un’offerta d’acquisizione. Per tradizione, in Giappone le Case auto si alleano quasi solo fra loro. Idem le aziende locali. Difficile che ci siano matrimoni con “stranieri”. Tant’è vero che all’inizio Foxconn ha parlato con Renault per via dei legami azionari e industriali tra francesi e nipponici: magari si intavolerà il discorso per una seconda cooperazione. Il colosso di Nuova Taipei non vuole essere una Casa, ma un fornitore di servizi di design e di produzione conto terzi. Almeno per ora. Poi se la situazione mondiale dell’auto volgesse al meglio, le prospettive potrebbero mutare.