Basso costo, maggiore efficienza ed elevata densità energetica. Nasce su questi tre capisaldi assoluti il progetto di ricerca europeo HEFT che porta a un nuovo motore elettrico sincrono a magneti permanenti. Dietro vi opera l’Unione Europea, attualmente impegnata a promuovere il passaggio verso la mobilità a zero emissioni, con il bando delle vetture endotermiche nel 2035. Sebbene in un secondo frangente abbia dato l’ok agli e-Fuel, i mezzi di trasporto saranno soprattutto a batteria. Da qui la necessità di promuovere il cambiamento con azioni concrete, mirate ad alzare gli standard qualitativi. Nel perseguimento dell’obiettivo, le parti destineranno ingenti risorse nelle attività di ricerca e sviluppo.
Secondo quanto riferiscono le parti interessate, ciò servirà a gettare delle nuove fondamenta per la miglior esperienza di guida possibile dei conducenti. Tra gli enti partner, ha deciso di mettere a disposizione il proprio sapere pure un’università italiana d’eccellenza, l’Alma Mater di Bologna. Finanziato con 4 milioni di euro dalle istituzioni comunitarie, l’iniziativa conta, anzitutto, sull’apporto della spagnola Mondragon University. Lei guiderà le operazioni, supportata da otto partner europei, compresa, appunto, l’università del capoluogo emiliano. Il proposito delle parti è di ridurre il più possibile l’impatto sull’ambiente, attraverso un motore al 100 per cento riciclabile. Le attività hanno preso il via lo scorso dicembre, con i risultati finali previsti per il 2026.
HEFT: come creare un motore elettrico più economico, efficiente e potente con meno terre rare. Il progetto europeo che sfida la Cina.
Nella presentazione del progetto HEFT sui canali istituzionali, si evidenzia che il cambiamento climatico ha spinto ad adottare delle manovre concrete da parte di differenti settori, compreso quello delle ruote. Molte compagnie si stanno adoperando ad apportare il loro contributo, affinché l’ambiente venga salvaguardato dall’azione nociva dell’uomo, attraverso la progettazione e lo sviluppo di vetture elettriche. Eppure, a dispetto dei nuovi trend più virtuosi, le tecniche applicate dagli stabilimenti rimangono deleteri per l’ecosistema.
Da qui nasce HEFT, un piano finanziato dall’UE, concepito per introdurre un rivoluzionario motore sincrono per bev. Il lavoro compiuto da alcuni dei più rinomati poli di ricerca del Vecchio Continente servirà a ridurre le emissioni nocive e a costituire nuove economie circolari. Con meno materiali, si ridurranno altresì i costi relativi alla realizzazione dei propulsori. Le competenze trasversali apportate dai partner chiamati in causa si tradurrà in un lavoro di elevata qualità, con lo sviluppo e il test di nuovi materiali e componenti.
Per i rappresentanti di HEFT un motore sincrono a terre rare a elevata efficienza rappresenta la miglior soluzione per le bev a trazione primaria a elevata potenza. Di conseguenza, persegue un piano dove se ne tenga conto con la configurazione del motore sincrono elettrico incentrato su inverter SiC e materiali avanzati.
Il frutto delle innovazioni derivanti dal progetto HEFT condurrà a una soluzione efficiente e accessibile, definita sulla base di due motori ritenute oggi un’eccellenza, quelli utilizzati dalla Fiat 500 e dalla Volkswagen ID.3. Stando alle stime, il voltaggio supererà la soglia degli 800 V, le perdite verranno ridotte del 20 per cento, la densità di potenza sarà maggiore di 7 kW/kg e di 42 kW/l, i costi scenderanno del 28 per cento, il risparmio di materiale si aggirerà tra il 50 e il 66 per cento, comprensiva di una riduzione del 60 per cento delle terre rare (REE, rare earth elements), il cui tasso di riciclabilità sarà di oltre l’80 per cento.
HEFT sarà correlato al piano d’azione vagliato dall’Alleanza europea per le materie prime, votato a delineare un’economia circolare dei magneti permanenti delle terre rare. In aggiunta, sarà contemplato un percorso magnetico alternativo a base di cerio e due iter di riciclaggio.