Record mondiale BMW: è la prima Casa auto a ricevere l’approvazione per la combinazione del Livello 2 e del Livello 3 di guida autonoma. Sulla Serie 7, l’ammiraglia bavarese. Iniziamo dall’Highway Assistant (Livello 2): funziona a velocità fino a 130 km/h. È una funzione aggiuntiva dell’assistente di sterzo e di controllo della corsia che può essere utilizzata sulle autostrade con carreggiate strutturalmente separate. Il guidatore può staccare le mani dal volante, ma continua a prestare attenzione e riprende il controllo dello sterzo in qualsiasi momento. Non si distrae mai.
BMW Personal Pilot (Livello 3): ti puoi distrarre
La guida altamente automatizzata di livello 3 consente al conducente di staccare le mani dal volante e di distogliere temporaneamente l’attenzione dalla strada. A velocità fino a 60 km/h, sempre nei tratti stradali con corsie separate, sia di giorno sia di notte, il guidatore può distogliere lo sguardo dalla strada. I sistemi altamente automatizzati sono in grado di assumere completamente il controllo della guida in situazioni specifiche, a esempio in caso di ingorghi in autostrada.
Il guidatore si fa i fatti suoi: telefona, chatta, legge
PUNTO A. Ciò consente al conducente di svolgere anche altre attività in auto, come telefonare, leggere, scrivere messaggi, chattare, farsi selfie, lavorare o guardare video in streaming.
Allora, tutto ok?
PUNTO B: Occhio al passaggio chiave: il guidatore deve sempre essere pronto a riprendere il controllo entro pochi secondi quando l’auto lo richiede, a esempio in presenza di lavori stradali.
Qui sta il cuore della questione. L’automobilista si distrae (chatta nei social magari), ed entro pochi secondi deve tornare attento. Domanda: tutti sono in grado di farlo, pur a bassa velocità (sotto i 60 km/h)?
PUNTO A e PUNTO B coesistono solo se l’automobilista sa farli coesistere.
L’uomo, un insondabile fascio di nervi
La mente umana è strana: vaga, immagina, usa la fantasia, durante la chat il guidatore litiga col partner, si arrabbia con un collega in una telefonata, si altera, si innervosisce, si emoziona, si innamora, pensa a come fare più soldi o a come pagare la cartella esattoriale. Magari è un po’ avanti con l’età, soffre di qualche patologia più o meno nascosta. O la sera prima ha fatto baldoria ed è assonnato.
In Europa, nel 2023, in incidenti stradali sono morte 20 mila persone. Perché? Le statistiche ufficiali contano poco, in quanto i rilievi delle Forze dell’ordine sono precisi al millimetro di rado (sotto la pioggia, con vittime e feriti, nel caos). Una delle possibili risposte è che molti automobilisti hanno la patente delle auto per grazia ricevuta, non sanno guidare, sono mine vaganti, si distraggono in quanto la loro mente viaggia nello spazio oppure sono stanchi. Non parliamo dei casi rari (uso di alcol, droghe, psicofarmaci). Ma di condizioni psicofisiche inadatte in quel momento o in modo cronico.
Tecnologia spettacolare, guidatori meno
Morale. La tecnologia BMW è perfetta. Highway Assistant e il Driving Assistant Professional fanno parte dell’optional Personal Pilot L3, disponibile esclusivamente in Germania a 6.000 euro (IVA inclusa). Il sistema, considerando il contenuto tecnologico, costa poco. L’evoluzione della macchina robot bavarese è straordinaria, verso il totale self driving, la completa automazione di Livello 5. Tanto che la Casa tedesca continuerà ad andare fortissimo nel mondo, perfino in Cina pur se verrà penalizzata dai contro dazi cinesi.
Il problema è l’essere umano: il pilota in carne e ossa con le sue emozioni, la sua reattività neuromuscolare, la sua prontezza di riflessi. Davvero il guidatore sa usare con consapevolezza la guida autonoma di Livello 3? Riesce a essere pronto in pochi secondi? La sicurezza stradale migliora solo se l’automobilista è all’altezza di una tecnologia così meravigliosa. Altrimenti, si dà in mano un foglio con una poesia di Dante a un selvaggio: mangerà la carta, anziché leggere.
Compagnie assicuratrici: guidatore responsabile
Resta inteso che, in caso di incidente, il guidatore è responsabile dal punto di vista civile, assicurativo, penale. Anche se il sinistro, a detta del conducente, dovesse mai avvenire con la guida autonoma di Livello 3. L’automobilista non potrà dire: colpa della macchina, colpa della Casa, i danni li paga il costruttore. Chi rompe paga: chi guida paga. L’assicurazione copre i danni agli altri per lui, e poi l’automobilista subisce un forte rincaro della polizza annuale. Mentre i danni alla propria vettura il colpevole li paga tutti di tasca propria (a meno che abbia la rara e costosa Kasko totale senza franchigie).
Il passo in più di Case e imprese assicuratrici
Ecco allora il vero salto nell’iperspazio che possono fare Case e imprese assicuratrici: responsabilizzare il guidatore, renderlo edotto dei suoi diritti e doveri, educarlo. La guida autonoma di Livello 3 è il Paradiso, purché il comportamento dell’automobilista sia angelico e irreprensibile, e purché l’essere umano al volante sia consapevole delle proprie condizioni psicofisiche.