Scontro come mai s’era visto in passato fra il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e Stellantis. Quindi fra governo Meloni e Gruppo guidato da Carlos Tavares, visto che il leader leghista è vicepremier. “Dica come ha usato i soldi pubblici”, ha detto al Salone dell’auto di Torino. “Sono fiducioso sul futuro dell’auto, su quello di Stellantis dovreste chiedere ai proprietari per capire come sono stati utilizzati i miliardi e miliardi di euro di finanziamento e di contributi pubblici negli anni e qual è il futuro industriale. Avere per un mese Mirafiori rallentata preoccupa me come preoccupa gli operai”.
Risposta polemica di Stellantis
“Invitiamo il ministro Salvini a visitare i nostri stabilimenti italiani, cosicché possa valutare di persona come, con gli investimenti di Stellantis, ci stiamo impegnando a traguardare questa fase di transizione per garantire all’Italia un futuro all’insegna di sostenibilità, tecnologia e innovazione”. Comunque, c’è anche un grazie al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, “che questa mattina è passato a visitarci presso il Salone dell’Auto di Torino, dove abbiamo esposto 11 modelli. È stata l’occasione per incontrare le persone del Gruppo e fare una foto con le nostre vetture, incluse quelle prodotte in Italia”.
Politica e automotive, che mix
Chiara Appendino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle ed ex sindaca di Torino: “Caro Matteo Salvini, ma proprio nel giorno in cui Stellantis proroga la cassa integrazione a Mirafiori, pochi giorni dopo la presa in giro delle Maserati in offerta per gli operai, vieni a Torino e tuoni contro l’Europa? Abbi un po’ di coraggio: fai sedere Stellantis a un tavolo e tratta perché porti nuove produzioni in Italia. Discuti con produttori stranieri perché investano qui. Difendi i nostri lavoratori. Il nostro territorio ha professionalità, competenze e, anche se ridotta allo stremo, una filiera unica. Manca un governo che faccia il suo lavoro e non mera propaganda”.
Stop auto elettrica che porta disoccupazione: “Torniamo al termico”
Il ministro delle Infrastrutture Salvini dice basta alla “follia ideologica”. La settimana prossima sarà a Budapest con i colleghi ministri dei Trasporti europei – dice – per far tornare il buonsenso e farlo prevalere rispetto all’ideologia. La neutralità tecnologica vuol dire che da qui ai prossimi 30 anni si può comprare l’auto elettrica, ma mettere fuori legge e fuori mercato tra 10 anni le auto a combustione interna, benzina e diesel, è un suicidio economico, sociale, industriale e ambientale senza nessun senso”. Per Salvini, l’obiettivo è tutelare l’ambiente, ma anche milioni di lavoratori del settore. Sostiene che sta cercando l’equilibrio fra il diritto alla mobilità dolce e chi usa l’auto non per diletto ma per lavoro. Chi vuole espellere le auto fa un danno produttivo alle nostre città e danneggia milioni di lavoratrici e di lavoratori.