Nel 1978, un’unità di controllo di una Porsche 911 aveva appena otto semiconduttori. Oggi, una Skoda Enyaq conta circa 90 unità di controllo con circa 8 mila componenti elettrici. Con queste parole Karsten Schnake, responsabile degli appalti di Skoda e numero uno della task force COMPASS (Cross Operational Management Parts & Supply Security) commenta la grossa operazione appena messa a segno dal gruppo Volkswagen, di cui il Costruttore dell’Europa dell’Est fa parte.
Gruppo Volkswagen: accordo per non soffrire più della carenza di chip
Il conglomerato tedesco ha cominciato a mettere le mani, casomai la temuta riduzione dei chip dovesse finire per colpire l’industria automobilistica in tutto il mondo. Con dieci produttori selezionati, tra cui Infineon Technologies, NXP Semiconductors e Renesas Electronics, ha sottoscritto degli accordi, in prima persona. A un non addetto ai lavori ciò potrà sembrare poco significativo, ma, come spiega Automotive News Europe, l’operazione denota approccio lungimirante. E gli effetti saranno forse più rilevanti delle aspettative iniziali.
La mossa ha riscosso i complimenti degli analisti di settore, tenuto conto dei cambiamenti intercorsi nell’assetto geopolitico. Avete presente quando si dice che “non ci sono più le stagioni di una volta” o cose simili? Qui non si tratta di mera retorica, bensì di una constatazione di dati oggettivi. Nel recente corso ha preso piede la cosiddetta pratica del Reshoring, vale a dire la tendenza di produrre entro i confini nazionali i componenti necessari alla realizzazione dei prodotti finali.
In secondo luogo, la supply chain globale ha registrato degli evidenti segni di criticità, impossibili da trascurare. Gli incidenti avvenuti nelle tratte marittime risalenti alle scorse settimane lo confermano e il gruppo Volkswagen non poteva restare con le mani in mano. Siccome i semiconduttori hanno un ruolo strategico centrale, pure in ottica futura, si affiderà all’acquisto diretto dai produttori, comunica Dirk Große-Loheide, che, oltre a essere parte del Consiglio di amministrazione, è a capo della divisione acquisti.
In mezzo secolo i semiconduttori hanno aumentato di continuo l’importanza nell’industria delle quattro ruote. E lo sarà ancora di più nei prossimi anni. Attualmente, il settore occupa la quinta posizione assoluta in quanto ad acquisti di tali componenti con un volume d’affari di 47 miliardi di euro. Entro la fine del decennio schizzerà a ben 147 miliardi, andando a occupare la terza piazza della graduatoria.
Per il 2030 ogni vettura conterà all’incirca su 600 componenti e il gruppo tedesco pensa a giocare d’anticipo. Dipendere troppo da variabili sui quali non si ha nessuna voce in capitolo è un po’ come giocare d’azzardo: una volta può andare bene, ma nel medio-lungo termine i rischi sono numerosi. Lo insegna anche la crisi degli approvvigionamenti sofferta per l’emergenza sanitaria da Coronavirus.