A partire dalla Chevrolet Blazer EV, l’azienda americana General Motors non offrirà Apple CarPlay e Android Auto per i suoi nuovi modelli elettrici. La decisione di GM sarebbe dettata da “motivi di sicurezza”, come ha annunciato nelle scorse ore il produttore automobilistico con sede nel Michigan. Il cambiamento di politica è stato annunciato nell’aprile di quest’anno, con la casa automobilistica che ha giustificato la sua decisione sottolineando come il suo sistema di infotainment Ultifi supporti la pianificazione del percorso sui modelli elettrici e integrazione con tecnologie di guida semi-autonoma come Super Cruise e Ultimate Cruise.
GM dice stop ad Android Auto e Apple CarPlay per le sue auto elettriche
Il gruppo di Detroit sta sviluppando un proprio sistema interno e, per convincere il pubblico a cui si rivolge che è meglio rispetto all’utilizzo di sistemi di terze parti, ha spiegato che l’utilizzo di Apple CarPlay e Android Auto è pericoloso incentivando l’uso del cellulare durante la guida.
Tim Babbitt, responsabile dei prodotti di informazione e intrattenimento presso General Motors, ha spiegato a Motortrend che Apple CarPlay e Android Auto hanno problemi di stabilità che si manifestano come connessioni scadenti, scarsa rappresentazione, risposte lente e connessioni interrotte. E quando questi sistemi hanno problemi, gli automobilisti tornano a prendere in mano il telefono, distogliendo lo sguardo dalla strada.
Mike Himche, direttore esecutivo della cabina di pilotaggio digitale per GM, ha spiegato a Reuters: “Abbiamo molte nuove funzionalità di assistenza alla guida che sono più strettamente legate alla navigazione. Non vogliamo progettare queste funzionalità in modo che dipenda dal fatto che una persona abbia o meno un cellulare.”
Molti nel settore sospettano che la vera ragione dietro l’eliminazione di Android Auto e Apple CarPlay sia quella di ottenere profitti attraverso gli abbonamenti. L’amministratore delegato di GM Mary Barra ha affermato in precedenza che la casa automobilistica mira a guadagnare tra i 20 e i 25 miliardi di dollari all’anno in abbonamenti digitali entro il 2030.