Gli investitori di Stellantis protestano contro i compensi di Tavares

Infuria la protesta degli investitori di Stellantis per i 23,1 milioni di euro a favore dell’ex CEO Carlos Tavares. 
Tavares Tavares

Tsunami su Stellantis per la furia degli investitori: protestano contro i 23,1 milioni di euro a favore dell’ex CEO Carlos Tavares, che ha lasciato l’azienda a dicembre dopo un anno di calo di vendite e utili. Contestano le pratiche di remunerazione della Casa automobilistica, dice Bloomberg.

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Gli investitori di Stellantis protestano: Allianz Global scatenata

Allianz Global Investors e consulenti per la delega di voto come Proxinvest hanno invitato gli azionisti a votare contro la relazione sulla remunerazione del produttore di Jeep durante l’assemblea generale annuale di martedì. Lo stipendio di Tavares per il 2024 – e ulteriori 12 milioni di euro tra indennità di fine rapporto e bonus per traguardi raggiunti che riceverà quest’anno – sta suscitando indignazione dopo che Tavares ha presieduto la riunione per il crollo della domanda negli Stati Uniti, i ritardi dei modelli in Europa e gli scontri con politici, concessionari e sindacati.

Attacco frontale

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Duro e deciso Charles Pinel, CEO di Proxinvest: “Non è accettabile riconoscere un’indennità di buonuscita a un manager che ha condotto l’azienda al fallimento”. Il suo stipendio per il 2024 è eccessivamente generoso, aggiunge Allianz Global Investors: “Nonostante gli sforzi di coinvolgimento, le risposte di Stellantis non sono riuscite ad alleviare le preoccupazioni circa le azioni e la supervisione del comitato per la remunerazione”. Un’altra società di intermediazione, Institutional Shareholder Services, suggerisce di votare contro una proposta che aumenterebbe l’importo erogabile tramite incentivi a lungo termine, affermando che l’azienda concede già da anni ai suoi alti dirigenti una retribuzione eccessiva: “Non è chiaro in base a quali considerazioni l’azienda ritiene che un ulteriore aumento sia essenziale per poter reclutare un CEO”. Le società di consulenza Glass Lewis, Proxinvest e Institutional Shareholder Services già nell’aprile 2024 protestarono.

In occasione dell’assemblea generale annuale ad Amsterdam di oggi, è probabile che gli investitori desiderino un aggiornamento su come l’azienda gestirà i dazi USA del 25% sulle importazioni di auto straniere imposti da Trump.

Bel colpo per Tavares

Carlos Tavares, che ha lasciato la carica di amministratore delegato di Stellantis lo scorso 1 dicembre, ha diritto a poco meno di 23,1 milioni di euro di compensi complessivi relativi al 2024 (il 37% in meno rispetto ai 36,494 milioni che ha percepito nel 2023) e una buonuscita di 12 milioni di euro, pagata nel 2025.

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Stando a quanto emerge dalla Relazione Annuale 2024 della società, Tavares, che per il 2024 non riceverà bonus performance, per il suo ultimo anno alla guida della società riceverà 23,085 milioni di euro, di cui 2 milioni di salario base, fringe benefits per 71.224 euro, incentivi di lungo termine per 20,514 milioni (di cui 10 milioni per avere raggiunto la milestone relativa alla Transformation e 10,514 milioni per altri incentivi, pagati in azioni) e benefit expence post pensionamento per 500.000 euro. Non riceverà incentivi di breve termine: nel 2024 era ammontata a 5,78 milioni, mentre gli incentivi di lungo termine nel 2023 si erano attestati a 26,125 milioni.

tavares stellantis

Separation and Release Agreement

Per quanto riguarda la buonuscita di 12 milioni totali, prevista dal Separation and Release Agreement (l’accordo di fine rapporto), Tavares riceve 2 milioni di euro di indennità di fine rapporto e 10 milioni legati al raggiungimento di un target. Per il preimo obiettivo, aveva ricevuto 10 milioni a marzo 2024, mentre i 10 milioni di euro previsti per la terza milestone non saranno corrisposti. Infine, a gennaio 2026 Tavares riceverà 800.000 azioni della società (non aggiuntive e già conteggiate negli incentivi di lungo termine).

Per Elkann 2,8 milioni 

John Elkann, presidente di Stellantis (e attuale CEO), per il 2024 ha ricevuto compensi complessivi per poco meno di 2,8 milioni di euro (2,797 milioni), il 42% in meno rispetto ai 4,823 milioni del 2023: un salario base di 922.386 milioni e fringe benefits per 721.830 euro (voci variate solo di poco rispetto al 2023) e incentivi di lungo termine per 1,153 milioni (contro i 3,214 milioni del 2023). Non riceverà, come non ha ricevuto l’anno precedente, incentivi di breve termine. Il vicepresidente, Robert Peugeot, per il 2024 ha ricevuto compensi per 220.405 euro.

Il dirigente portoghese al centro dell’attenzione

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In passato, gli azionisti hanno votato contro il suo pacchetto retributivo. Stellantis ha dichiarato che i suoi dipendenti hanno guadagnato in media circa 66.000 euro nel 2024, in calo del 6% rispetto al 2023. La retribuzione totale di Tavares è stata 350 volte superiore a quella di un dipendente medio. Il manager lusitano ha visto il suo stipendio totale scendere del 37% lo scorso anno a 23 milioni di euro. Si è scontrato con i consigli di amministrazione di Chrysler e Fiat per la sua attenzione a breve termine alla riduzione dei costi, anziché concentrarsi su obiettivi più ampi.

La sua aggressiva strategia di prezzo ha contribuito al calo delle vendite negli Stati Uniti, che la Casa automobilistica sta ancora cercando di recuperare. Il guaio è che Jeep non è più la gallina dalle uova d’oro, e con il profit warning le cose sono precipitate. Normale, come accade in qualsiasi gruppo industriale: i rapporti con gli azionisti sono ottimi finché il vento soffia nelle vele, altrimenti c’è il gelo.

Patata bollente per il prossimo CEO

Stellantis ha espresso una previsione cauta per il 2025. Mentre il presidente dell’azienda, John Elkann, è alla ricerca del CEO, questi dovrà anche decidere quanti dei 14 marchi della galassia abbiano un futuro sostenibile. Stando a indiscrezioni, pare che traballino gli italiani Maserati e Alfa Romeo, e magari Lancia. Il prossimo amministratore delegato sarà annunciato nella prima metà dell’anno: “Abbiamo candidati eccellenti, sia internamente che esternamente”, ha dichiarato Elkann. Occorre pure invertire il calo della quota di mercato statunitense ed europea, competere con agguerriti rivali cinesi e gestire le politiche commerciali dirompenti promosse dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’azienda franco-italo-statunitense sta inoltre lavorando per ricucire i rapporti compromessi con concessionari, sindacati, fornitori e azionisti, assumendo nuovi dirigenti e promuovendo una comunicazione più aperta con questi stakeholder. La politica del sorriso contro la freddezza di ieri.

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L’azienda ha già selezionato due candidati interni: il responsabile delle attività in Nord America, Antonio Filosa; e il responsabile degli acquisti, Maxime Picat. E ha dichiarato a inizio aprile 2025 di aver licenziato temporaneamente 900 dipendenti in cinque stabilimenti statunitensi e di aver sospeso la produzione in uno stabilimento di assemblaggio in Messico e in Canada, dopo l’annuncio dei dazi statunitensi. Affronta una difficile transizione alla produzione di veicoli elettrici. Le azioni Stellantis intanto precipitano al minimo storico di 7,51 euro, dopo aver superato i 25 euro un anno fa.

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