Il 20 aprile 1955 è una data indelebile nella storia dell’automobilismo italiano: al Salone di Torino, Alfa Romeo svela al pubblico una vettura destinata a diventare simbolo di rinascita, innovazione e stile. È la nascita della Giulietta Berlina, un modello che rivoluzionò il concetto di automobile accessibile e sportiva per la famiglia italiana del dopoguerra.

Se la 1900 aveva aperto la strada alla produzione su scala industriale, fu proprio la Giulietta Berlina a trasformare quel seme in un frutto maturo: un’auto tecnologicamente all’avanguardia, dal design elegante e con prestazioni degne di una sportiva. Come racconta Roberto Giolito, Head of Heritage Stellantis, la Giulietta ha portato il “DNA sportivo del Biscione nella vita quotidiana degli italiani”. Questo modello ha rappresentato il punto di svolta tra l’esclusività e la democratizzazione dell’ingegneria Alfa Romeo.

In realtà, il debutto della gamma Giulietta arrivo un anno dopo la Sprint, disegnata da Franco Scaglione per Bertone, che conquistò subito il cuore degli appassionati. Il suo successo travolgente accelerò la nascita della Berlina.
Sotto al cofano della Giulietta Berlina batteva un avanzato motore bialbero da 1.290 cc in alluminio, capace di erogare 53 CV e raggiungere i 140 km/h: numeri eccezionali per il tempo. Ma era l’insieme a fare la differenza: leggerezza, innovazione meccanica, trazione posteriore, sospensioni indipendenti, cambio al volante e freno a mano sotto plancia. Nulla di simile si era mai visto in una berlina di serie.

La Giulietta Berlina divenne un fenomeno sociale e culturale, tanto che appariva nei film con i volti più iconici dell’epoca ed entrò nell’immaginario collettivo come l’auto che simboleggiava il boom economico italiano.
Grazie al genio progettuale dell’ingegnere Rudolf Hruska, lo stabilimento del Portello passò da una produzione artigianale a una vera fabbrica moderna: si raggiunsero fino a 200 unità giornaliere. Un cambiamento epocale, non solo per Alfa Romeo, ma per l’industria italiana nel suo complesso. Tra il 1954 e il 1965 furono prodotte quasi 178.000 Giulietta in tutte le varianti: dalla berlina alla Spider firmata Pininfarina, dalla Sprint Veloce alla sportivissima SZ di Zagato, fino alla rara station wagon Promiscua.