Full Self-Driving Tesla: le indagini NHTSA dopo la morte di un pedone diranno che il guidatore è un idiota

Ippolito Visconti Autore News Auto
Ancora una volta, la NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) indaga sulla guida assistita di Tesla.
Full Self-Driving Tesla 2

Ci risiamo: la NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) indaga ancora sulla guida assistita di Tesla. Full Self-Driving (FSD) con scarsa visibilità nel mirino, perché è morto un pedone, investito. Gli 007 dell’ente Usa si attivano per prassi, lo fanno sempre in situazioni del genere, per qualsiasi azienda automotive. In questo caso arriveranno a dire che la Casa texana è colpevole? No. È un sistema che aiuta, un ausilio alla guida. Chi si mette al volante lo sa, o lo deve sapere. Se il conducente dorme, guarda lo smartphone, mangia o fa altro, è colpa sua, non dell’elettronica. Il tizio è idiota e Musk non può farci niente. Il costruttore è chiaro: devi sempre essere vigile, pronto a intervenire. Non solo: dice anche che in certe condizioni meteo (nebbia o altro), meglio che a guidare sia l’uomo, non la macchina. Questa non è la vettura robot al 100%.

Alla stessa stregua, se uno sciocco compra uno smartphone e si fa i selfie al volante, la colpa non è del produttore dello smartphone, ma del consumatore. Se questi compra un ferro da stiro e lo usa per giocare a padel, non è colpa del produttore del ferro da stiro.

Quattro incidenti di cui non si sa niente

La NHTSA ha ricevuto segnalazione di quattro incidenti, di cui uno fatale. Stando a quanto riferisce l’ente americano per la sicurezza stradale, i sinistri si sarebbero verificati mentre i veicoli operavano sotto il controllo del sistema automatizzato in condizioni di scarsa visibilità. È corretto dire che Tesla ha investito e ucciso un pedone? No: il guidatore, al volante della Tesla, ha investito e ucciso un pedone. Perché? Chissà: magari dormiva. O era ubriaco o drogato.  

L’indagine riguarda quasi due milioni e mezzo di vetture della Casa americana: le Model S e Model X prodotte tra il 2016 e il 2024 con il sistema FSD installato, le Model 3 prodotte tra il 2017 e il 2024 Model 3, le Model Y dal 2020 al 2024 e tutti i Cybertruck. 

La regola

Il sistema FSD non è in grado di agire alla perfezione se le condizioni di visibilità sono ridotte. Questo vale per Tesla e per qualsiasi software: con la nebbia, le telecamere vedono poco e male. Deve esserci il pilota in carne e ossa, con la sua sensibilità. Jeff Schuster, vicepresidente di GlobalData: “Condizioni meteo sfavorevoli possono influire sulla capacità di una telecamera di leggere l’ambiente circostante, e credo che il quadro normativo dovrà per forza di cose tenerne conto”. Insomma, il legislatore deve imporre questa regola: se usi la guida assistita con la nebbia, e se fai un incidente, è colpa tua.

Full Self-Driving Tesla

Che il legislatore si decida: o tutto o niente

Al massimo, se proprio si vuole essere pignoli, si può imporre a Tesla (come fatto in passato) una regola chiara: l’auto deve monitorare sempre che il conducente sia sveglio e attento quando ha azionato la guida assistita. Deve svegliare con alert di ogni genere l’automobilista distratto. Questo è un altro discorso. Che vale per qualsiasi tecnologia di qualunque auto: allora ogni vettura deve sempre verificare che l’essere umano sia presente con la testa, quando utilizza un qualsivoglia dispositivo. Un giorno il legislatore dovrà decidersi: o permette un uso intelligente degli Adas a chi guida, o proibisce qualsiasi supporto tecnologico di qualunque natura. Le vie di mezzo sono alla base di equivoci: un cliente idiota può pensare che l’Autopilot Tesla guidi da solo la macchina, dopo tutti i soldi che ha speso e dopo aver visto video deliranti su YouTube di personaggi sciocchi che dormono in viaggio anziché guidare.

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