Fornitori auto in Europa: dramma disoccupazione col disastro Green Deal

Ippolito Visconti Autore News Auto
Le perdite di posti di lavoro aumentano mentre la domanda resta al di sotto delle aspettative.
fornitori

Sono dolori per l’industria europea fornitori auto: col Green Deal e l’auto elettrica flop, dramma disoccupazione. Meno commesse delle Case, che non vendono, e quindi giro d’affari che crolla. L’allarme arriva dall’associazione Clepa, che snocciola numeri tragici. Anzitutto, la produzione di vetture nel 2024 continua a essere inferiore del 20% (o 3 milioni di unità) rispetto ai livelli pre-pandemia 2019. Inoltre, gli elevati prezzi dell’energia e l’inflazione complessiva dal 2020 hanno eroso il vantaggio competitivo dell’Europa rispetto a Cina e Nord America. Con ripercussioni – aggiungiamo noi – sotto il profilo sociale e politico: vedi le elezioni di febbraio 2025 in Germania, con la sinistra verde che trema al pensiero di perdere potere sia a Berlino sia a Bruxelles.

clepa

Un 2024 infernale

Solo l’anno scorso, sono stati annunciati 54.000 tagli di posti di lavoro nel settore delle forniture automobilistiche. Gli investimenti in progetti di veicoli elettrici, come componenti o batterie per l’elettromobilità, sono crollati, con molti progetti posticipati, ridimensionati o annullati del tutto. Due terzi segnalano margini inferiori al livello necessario per sostenere investimenti cruciali in nuove tecnologie e modernizzazione della produzione. Nel 2024, l’Ue ha prodotto circa 700.000 veicoli in meno rispetto al 2023 e 3,2 milioni di veicoli in meno rispetto ai livelli pre-pandemia, secondo le previsioni di novembre di GlobalData (LMCA). Dal 2019, i fornitori del settore automobilistico hanno annunciato un totale di 145.000 tagli di posti di lavoro, mentre sono stati creati solo 51.000 nuovi posti di lavoro.

clepa

Un 2025 tremendo

A meno che la domanda non riprenda e l’Europa non riacquisti competitività, l’ondata di perdite di posti di lavoro continuerà per molti anni a venire, lasciando il settore e la sua forza lavoro in una posizione precaria. L’attuale passaggio all’elettrificazione sta aggiungendo pressione. Uno studio di PwC Strategy& pubblicato nel 2021, che esaminava specificamente l’impatto occupazionale dei veicoli elettrici nel settore della fornitura automobilistica, aveva stimato fino a 500.000 perdite di posti di lavoro nei successivi 15 anni legate alla transizione, nonostante la potenziale creazione di 226.000 nuove posizioni.

Auto elettriche flop

La crescita prevista nella produzione di veicoli elettrici a batteria per il 2024 non si è concretizzata, con un leggero calo rispetto al 2023. Tuttavia, GlobalData prevede una ripresa per il 2025, con veicoli elettrici, inclusi veicoli elettrici a batteria e veicoli elettrici ibridi plug-in, che dovrebbero rappresentare fino al 27% della produzione totale di veicoli, rispetto al 20% del 2024. Nonostante ciò, i fornitori del settore automobilistico rimangono cauti sul ritmo della transizione del gruppo propulsore. A ottobre, il 65% dei membri Clepa si aspettava che la penetrazione del mercato Bev rimanesse al di sotto del 50% entro il 2030. Le previsioni di mercato più ampie suggeriscono un assorbimento leggermente maggiore, ma indicano anche un rallentamento, con la produzione di veicoli elettrici nell’UE tra il 2025 e il 2030 ora rivista al ribasso di un totale di cinque o sei milioni di unità per il periodo.

Margine di profitto insufficiente

Secondo l’ultimo sondaggio di McKinsey e CLEPA, dal 2020 solo circa un terzo dei fornitori del settore automobilistico ha mantenuto livelli di profitto sani. Ancora più preoccupante è il fatto che il 38% degli intervistati prevede un EBIT negativo o marginale nel 2024, a sottolineare la persistente tensione finanziaria del settore. Le sfide di redditività hanno continuato a gravare pesantemente sul settore nel 2024, con il 65% dei fornitori del settore automobilistico che ha lottato per mantenere margini di profitto superiori al 5%: la soglia minima necessaria.

Investimenti per le elettriche al minimo

Dopo anni di crescita costante, gli investimenti nei componenti per veicoli elettrici in tutta l’UE sono diminuiti drasticamente nel 2024. Dal 2020 al 2022, gli investimenti diretti nei componenti per veicoli elettrici sono aumentati, con investimenti di capitale che hanno raggiunto il picco stimato di 18,15 miliardi di euro nel 2022. Mentre gli investimenti correlati ai veicoli elettrici sono rimasti forti nel 2023, sono crollati nel 2024, scendendo a 5,64 miliardi di euro, il livello più basso dal 2019. Un fattore chiave alla base di questa flessione è la domanda di veicoli elettrici più debole del previsto, che ha avuto un impatto significativo sulle decisioni di investimento. Inoltre, almeno otto aziende hanno posticipato o abbandonato i progetti europei sulle batterie per veicoli elettrici nel 2024.

  Argomento: 
X