Fisker: così aumenterà la capacità produttiva

M Magarini
Fisker Ocean

L’amministratore delegato di Fisker ha rivelato che il produttore di auto elettriche sta cercando di collaborare con altre società per aumentare la propria quota di mercato. La startup di auto elettriche afferma di aver già ricevuto 65 mila prenotazioni per il SUV Ocean e di averne appena iniziato le consegne. Il responso favorevole di pubblico potrebbe indurre qualche nuovo partner a farsi in avanti, allettato dalle prospettive di guadagno. Con buoni alleati, vi sarebbe l’opportunità di velocizzare i tempi nel processo di conquista del mercato delle bev. Un proposito non di facile realizzazione, tuttavia alla portata, a detta dei portavoce ufficiali della compagnia. I numeri positivi registrati con i pochi modelli facenti parte del portafoglio prodotti inducono a pensare positivo, visto che si tratta della migliore pubblicità possibile, per un modello aperto al pubblico.

Parlando alla recente Reuters Automotive Conference di Monaco, in Germania, Henrik Fisker ha affermato che il marchio prevede di costruire tra i 1.400 e i 1.700 esemplari della Ocean nel trimestre in corso. Ciò avviene poco dopo una cattiva notizia: l’annunciato taglio delle previsioni di produzione per l’Ocean con riferimento all’intero 2023. Un provvedimento figlio delle difficoltà incontrate lungo il percorso, inerenti in primis a una componente interna. Tuttavia, i piani alti hanno spiegato di aver da poco risolto la carenza in questione, dando di nuovo slancio ai piani aziendali.

Fisker

Ma in un settore pieno di gruppi consolidati, con quali credenziali la Fisker ritiene di avere delle chance? Il fattore su cui mira a fare leva è la minore fedeltà degli acquirenti nei confronti delle realtà tradizionali. Un tempo si creavano delle specie di clan a favore dell’una o dell’altra realtà delle quattro ruote. Quella concezione è stata ormai superata. Le attuali generazioni ragionano individualmente, senza la necessità di creare dei gruppi. Conta il valore qualitativo raggiunto da una data vettura, mentre si conferisce scarsa importanza ai precedenti.

La mentalità votata al presente consente alle giovani entità di emergere, specialmente se non agiscono da sole. L’eventuale sottoscrizione di accordi di partnership è sulla carta un’operazione fruttuosa, un volano per il consolidamento nel business. La scalata verso le prime posizioni del settore viene accelerata dalle giuste intese, siglate con operatori di qualità, capaci di apportare un valore aggiunto.

Nel caso specifico della Fisker il proposito è di andare alla ricerca di accordi proficui, con qualunque tipologia di soggetto. Non ci sono preclusioni: oltre ai patti siglati con i fornitori di componenti e materie prime, si tiene la porta aperta pure in merito alle sinergie con altre Case automobilistiche, senza poi dimenticare i colossi dell’alta tecnologia. Così, Fisker mira a sondare diversi sentieri, consapevole dell’importanza di aprirsi al futuro.

Fisker apre a nuove partnership per incrementare la produzione

Fisker Pear

L’attuale accordo di Fisker con Magna Steyr consente di fabbricare fino a 120 mila unità dell’Ocean SUV ogni anno nello stabilimento di Graz, in Austria. La produzione dell’azienda potrebbe espandersi considerevolmente una volta che la PEAR completamente elettrica arriverà sul mercato a partire da soli 29.990 dollari. Sarà prodotta da Foxconn nello stabilimento di assemblaggio dell’Ohio che ha acquistato da Lordstown Motors.

Un contributo chiave al prezzo di entrata accessibile di PEAR è il fatto che avrà il 25% in meno di parti rispetto a un mezzo comparabile oggi. Henrik Fisker ha sottolineato come non seguirà l’esempio di Tesla con l’uso del “gigacasting” durante il processo perché non vuole mettere i clienti a rischio di dover rottamare i loro veicoli dopo un incidente.

Alla Reuters Automotive Conference erano presenti anche i dirigenti di Polestar e Smart. Hanno affermato che anche loro sono aperti a partnership per affrontare le sfide della catena di approvvigionamento e della tecnologia.

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