Filiera auto tedesca contro Europa e Germania: attacco frontale

Ippolito Visconti Autore News Auto
Stando all’associazione della filiera automobilistica tedesca, i target imposti dall’Europa sono insufficienti per la transizione verde.
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La potente VDA (associazione della filiera automobilistica tedesca) contro l’Unione europea. Vuole anzitutto lo stop alla vendita di combustibili fossili dal 2045. Ritiene non ambiziosi gli obiettivi sulla decarbonizzazione. La Verband der Automobilindustrie mette nel mirino pure la Germania, che dovrebbe a suo dire discostarsi dai piani dell’Ue. La VDA afferma che Berlino deve andare oltre le linee guida di Bruxelles sui carburanti se vuole raggiungere il suo obiettivo del 2045 di un traffico stradale a impatto zero sul clima.

I target europei

L’Ue vuole raggiungere almeno il 29% di quota di energia rinnovabile entro il 2030, per una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra (rispetto a quelle generate se si usassero combustibili fossili). Berlino mira al -25%. La VDA, tuttavia, ritiene sia necessario salire al 35%. 

Molto deciso il presidente VDA, Hildegard Mueller: “I politici sono chiamati a introdurre incentivi per incrementare delle fonti energetiche rinnovabili e, quindi, garantire e promuovere gli investimenti”.

Inoltre Bruxelles fissa una quota del 5,5% per i biocarburanti e i carburanti sintetici, con una base minima di carburante sintetico dell’1%. La VDA punta invece agli e-fuel come minimo al 5%. 

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Lo sbarco degli e-fuel

I carburanti a zero o basse emissioni di CO2 devono sbarcare sul mercato in quantità sufficienti ad alimentare i veicoli con motore a combustione interna che continueranno a circolare in Germania (40 milioni): questo il target VDA. Pesa zero il fatto che Berlino raggiunga i 15 milioni di auto elettriche entro il 2030.

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