Fiat Pandina: come si rinnova l’icona fino al 2027

M Magarini
La leggendaria Fiat Panda entra nell’era digitale con la Pandina: scopri le novità del 2024 e come resta un’icona per la città
Fiat Pandina

Da Fiat Panda a… Pandina. Mentre è ormai tutto pronto per conoscere le caratteristiche della nuova generazione, la prima a zero emissioni, il modello uscente cambia nome e diventa un’edizione speciale. Il cambio di denominazione serve a non confondere i clienti circa le due vetture, realizzate in stabilimenti diversi. La EV nascerà a Kragujevac, in Serbia, mentre il predecessore vede la luce a Pomigliano d’Arco. Una conferma che i detrattori definiscono palliativo, poiché la speranza era di occuparsi anche dell’atto successivo. Tuttavia, il gruppo italo-franco-americano ha calato le serrande, restio a intavolare qualsiasi forma di negoziato.

Sebbene i portavoce ufficiali non ne abbiano mai parlato in maniera tanto esplicita, probabilmente la scelta risponde a esigenze economiche. Nell’Europa orientale il costo della manodopera è, infatti, inferiore e se lo si unisce alla necessità di ottenere dividendi più generosi possibile, allora le conclusioni vengono quasi da sole.

Comunque sia, piangere sul latte versato serve a poco. Siccome far cambiare idea ai progettisti è escluso, tanto vale supportare la Fiat Pandina, in ogni suo minimo dettaglio. Il grosso dell’impegno – lo anticipiamo – verte sugli interni, nello specifico le tecnologie. Dati gli enormi progressi sul fronte dell’hi-tech, il Lingotto ha pensato a conferire un tocco di freschezza, in linea con le recenti tendenze. Ne saranno entusiasti i giovani conducenti, desiderosi di un prodotto accessibile, ma pur sempre all’avanguardia.

Nel corso dei prossimi paragrafi offriremo una panoramica accurata su ciascun aspetto del veicolo. In primis, ci interesseremo agli esterni, tentando di capire se qualcosa sia effettivamente cambiato o il look lo abbiano confermato in toto. Dopodiché, penseremo agli interni e, verso le battute conclusive, ai motori, al listino prezzi e alle principali rivali. Allora, senza esitare ulteriormente, è l’ora di sviscerare ciascun “segreto” del veicolo immesso in commercio.

Fiat Pandina: gli esterni

Fiat Pandina

Da interi decenni la Panda occupa stabilmente la prima posizione nelle classifiche italiane per immatricolazioni. Merito di uno stile semplice, robusto e pragmatico. Invece di azzardare soluzioni troppo complicate, con il concreto rischio che non siano capite, l’azienda è rimasta coi piedi ben saldi per terra. Le linee squadrate e compatte della Fiat Pandina la rendono un must-have tra chi desidera muoversi agevolmente in città, mentre l’ampia superficie vetrata assicura un’ottima visibilità.

ModelloLunghezzaLarghezzaAltezza
Pandina3.650 mm1.640 mm1.550 mm

L’incedere di modelli sempre diversi ha spinto Fiat ad apportare infinite modifiche all’immagine di atto in atto, e persino tra i capitoli di metà carriera. Tra le novità più recenti, ricordiamo l’introduzione dei fari full LED sia all’anteriore sia al posteriore, del nuovo logo del marchio e dei paraurti ridisegnati.

Sebbene sia l’ideale sulla scena urbana, l’habitat naturale, la Fiat Pandina è ottima pure su strade extraurbane. Grazie ai consumi contenuti e alla natura low-cost, strizza l’occhio a una certa fetta di pubblico, meticolosa nell’impiego dei propri risparmi. Complice l’avvento dell’inflazione, occorre prestare attenzione alle uscite di cassa e il modello qui considerato risponde a tale filosofia.

Oltre a ciò, il veicolo sa essere stiloso, complice la vasta tavolozza cromatica, affinché gli acquirenti riescano a individuare quella più congeniale ai rispettivi gusti. Nella fattispecie, sono inclusi:

  • Bianco Gelato
  • Nero Cinema
  • Rosso Passione
  • Blu Italia
  • Giallo Positano
  • Verde Pastello

Una varietà di tonalità vivace contribuisce al fascino emanato. I cerchi in lega possono essere da 14 o 15 pollici di diametro, e sono anche contemplati quelli diamantati, previo esborso di un extra. Previo esborso di un extra, vengono forniti uno spoiler posteriore e calotte degli specchietti retrovisori in tinta con la carrozzeria.

Gli interni

Fiat Pandina

Lo abbiamo detto in precedenza e adesso è giunto il momento di conoscere in maniera approfondita i tratti della Fiat Pandina, rivista sensibilmente in termini di comfort, tecnologia e connettività.

Il cruscotto è, innanzitutto, ridisegnato, con linee più morbide e moderne, e presenta un volante multifunzione. In aggiunta al quadro strumenti digitale, dove è possibile visualizzare le informazioni fondamentali alla guida, è implementato un sistema di infotainment Uconnect con schermo touchscreen da 7 pollici. Pochi? Forse, ma ricordiamo pur sempre che la compattezza è uno dei principi cardine del mondo Panda.

Il “cervello elettronico” è compatibile sia con Apple CarPlay sia con Android Auto, in linea con il trend generale del settore, attento a garantire un punto di connessione rispetto agli smartphone. I servizi di connettività Uconnect Services incrementano il valore complessivamente percepito della macchina, da poco svelata, nonché la dotazione di serie che include Bluetooth, radio DAB e, ciliegina sulla torta, prese USB e AUX.

Delle migliorie si notano poi nel rivestimento dei sedili, nonché nelle finiture della plancia centrale, disponibili in nero lucido o satinato.

La seduta del conducente è, peraltro, regolabile in altezza e ribaltabile, alla pari di quella del passeggero anteriore. La chiusura centralizzata avviene mediante telecomando, e il “clima” è manuale nella dotazione di serie oppure, a richiesta, automatico. Infine, la capienza del vano bagagli va da un minimo di 225 litri a un massimo di 875 litri, con il divanetto posteriore abbassato.

Un abitacolo all’altezza dei gusti e delle preferenze del pubblico odierno promette di tenerne alto l’appeal, a meno di non rimanere schiacciata dalla concorrenza delle EV. Benché le full electric costituiscano il futuro della mobilità, attualmente permane una reticenza di fondo da parte dei conducenti, specialmente nei Paesi, come l’Italia, dove il reddito medio della popolazione tende verso il basso.

Opinioni sulla concorrenza nelle City Car

Tra le rivali citiamo la Toyota Yaris, un classico del segmento, amata in tutto il mondo, inclusa la nostra penisola. L’approccio pragmatico adottato dai progettisti le è valso enormi fortune sulla scena internazionale; pertanto, bisogna farci i conti nella ricerca dei favori del pubblico.

Se restringiamo il campo alle proposte targate Stellantis, aggiungeremmo la Opel Corsa e la Citroën C3. E la Lancia Ypsilon? La sua omissione non è frutto di una semplice dimenticanza, bensì di una constatazione, legata alle peculiarità della generazione da poco svelata: essendo i contenuti saliti di livello, sotto la gestione di Luca Napolitano, la conterranea è di caratura superiore, tendente al premium.

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