Nel bene o nel male, l’importante è che se ne parli. In un’epoca in cui talvolta assistiamo a produzioni “fatte con lo stampino”, nel timore di essere rifiutati dai potenziali acquirenti, la storia della Fiat Multipla è un insegnamento. Lanciato nel 1998, il mitico minivan del Lingotto conserva ancora oggi un posto nel mito dell’azienda. In rapporto alle dimensioni, vantava una praticità straordinaria.
Alcuni la considerano un modello all’avanguardia, compreso il designer indipendente Marco Maltese, che vi ha preso ispirazione nel suo ultimo progetto. L’artista digitale ha creato una versione moderna, evoluta secondo i canoni estetici dell’epoca odierna, rivisitando gli elementi iconici dell’immagine e incorporando un powertrain elettrico.
Dalla benzina agli elettroni: la trasformazione della Fiat Multipla
Sotto molti aspetti, la “Re.Multipla” rievoca la rinascita della Renault Twingo. Il fortunato esperimento della Losanga ha dimostrato l’appetibilità di certi nomi e di certe soluzioni stilistiche. Nello specifico, gli anni Novanta sono stati rivalutati. Lo confermano i vari veicoli già usciti o in procinto di approdare nelle concessionarie. Qualcuno ha pensato alla Opel Frontera? Il SUV del Blitz effettuerà il suo comeback entro la fine dell’anno e sarà a trazione 100% elettrica.
In fede allo spirito di Renault, Maltese ha cercato di rispettare l’identità originale conferita da Roberto Giolito alla Fiat Multipla. Tuttavia, ha anche avuto il coraggio di azzardare dei tocchi unici, frutto totale del proprio ingegno e sensibilità.
Alla pari del veicolo originale, fabbricato dal 1998 al 2010 (sebbene sia continuato in Cina fino al 2013), il profilo conserva la caratteristica suddivisione in due parti. Una serie di aggiornamenti ne valorizzano il carattere, laddove possibile. Perché di personalità ne aveva in abbondanza, ma le ruote maggiorate, contraddistinte da un design a tre razze, accoppiate a un assetto più basso e largo, conferiscono alla Re.Multipla un look sportivo e solido.
Invece delle unità canoniche, nella zona inferiore del parabrezza trova spazio un impianto di illuminazione a LED a Y assottigliato. Per quanto riguarda i fari principali, conservano la caratteristica forma rotonda, ma ora sporgono dal muso.
Altre caratteristiche interessanti comprendono le sottili maniglie delle porte alla base dei finestrini laterali. Inoltre, i pronunciati paraurti posteriori e il profilo aerodinamico del lunotto posteriore, fuso alla perfezione con i finestrini laterali, contribuiscono al colpo d’occhio complessivo.
Benché il centro stile abbia evitato di fornire il rendering degli interni, viene da ipotizzare manterrebbe l’anticonformista configurazione a due file e sei posti d’antan. Così viene sfruttata al massimo la spaziosità assicurata dall’ampia larghezza. Senza entrare troppo nei dettagli, Maltese immagina il minivan con un battery pack collocato sul pianale e motori elettrici. Un’operazione del genere avrebbe successo nel mondo reale? Un insieme di fattori ne determinerebbe le fortune. Le forme retrò giocano a favore, meno la diffusione frammentaria delle BEV.