Fiat ha tre guai da risolvere nel 2025

Ippolito Visconti Autore News Auto
Pessimo 2024 per Fiat in Europa, mentre il 2025 si annuncia pieno di incognite.
fiat 500e

C’era una volta Fiat che dominava in Italia, ma nel 2024 il marchio italiano del Gruppo euroamericano Stellantis è crollato: 143.814 unità vendute, giù del 17%. Per fortuna che c’è la Panda: rappresenta il 70% delle consegne totali del produttore nel Belpaese. Disastro nei mercati big in Europa. Abbiamo Germania a 57.561 e -24%, Francia 32.183 e -20%, mentre Regno Unito a 14.253 e -14%. In Europa, la società detiene una quota di mercato di appena 2,5% e naviga intorno al 15° posto nella classifica dei marchi. Fiat ha tre guai da risolvere nel 2025.

Uno, nostalgia Fiat 500 termica

I consumatori adoravano la Fiat 500 termica, normale, facile, logica, con prezzo competitivo. Il Cinquino sfizioso e semplice, giusto. Per simpatici spostamenti dal punto A al punto B. Ideale anche per i ragazzi e non male per le signore. Ok anche la 500X sempre col propulsore tradizionale. Poi è arrivata la 500 elettrica, un inferno fra prezzo elevatissimo e colonnine pubbliche lente, scadenti, poco diffuse. Senza ecosistema tipo Tesla Supercharger, sono dolori: insufficienti le promo per le wallbox. La Punto non è mai stata sostituita. Perdipiù, il costo dell’elettricità è salito alle stelle: la macchina a corrente piccola si accoppia male con spese alte di manutenzione.

Due, incentivi statali pazzi

La Germania ha introdotto incentivi corposi e la 500 elettrica ha retto. Una discreta mano anche dagli ecobonus italiani, concepiti malissimo. Senza aiuti di Stato, il Cinquino a batteria viene reputato caro come il fuoco.

Tre, status symbol da ricostruire

Il consumatore medio compra l’auto anche per avere un ritorno d’immagine: a livello di status symbol, per Fiat c’è un declino. Altri loghi sono più sexy, paiono più moderni. L’appeal s’è perso nel tempo, anche perché la 600 non è certo rivoluzionaria sotto il profilo tecnologico.  La natura stop-and-start della produzione presso lo stabilimento di Mirafiori in Italia, dove viene costruita la 500e, per le vendite a rilento, sono un duro colpo all’immagine. 

vecchia 500e

E gli Usa? Micro numeri

Le vendite di Fiat negli Stati Uniti sono aumentate da un misero 605 unità nel 2023 a 1.528 unità nel 2024: +154% del marchio italiano. Che non vuole dire assolutamente nulla. Altre Case vendono 1.500 auto al giorno, non all’anno. Anche qui la 500 elettrica non tira: 970 unità. Un decennio fa, le targhe annuali della Fiat 500 a benzina superavano le 40.000 unità negli States. Nel 2012, Fiat ha venduto più di 46.000 Cinquini in terra yankee. Marchio del Belpaese con peso specifico quasi nullo in Usa: Jeep ha piazzato 587.725 veicoli nel 2024 e RAM 439.039 unità, sebbene in discesa. La sottoperformance di Fiat va contestualizzata: Stellantis ha registrato un calo delle vendite del 15% negli Stati Uniti lo scorso anno, con Dodge a -29% a causa della fine della produzione di Charger e Challenger. 

Brasile d’oro

Considerando che dalla Turchia arrivano pessime notizie (94.737 unità nel 2024 a -24%), per fortuna c’è il Brasile: 521.184 esemplari e +9,6% grazie a una domanda significativa di pick-up di tutte le dimensioni. Questo slancio è sostenuto da Fiat Mobi, Argo, Fastback, Pulse, Toro, che piacciono ai consumatori carioca.

Un 2025 indecifrabile

Si attende la rivincita Fiat con la futura Grande Panda, la 500 ibrida e la 500 elettrica nuova. Cercasi un’auto conveniente, attraente, affidabile, facile da usare e da riparare. Cercasi una Fiat vera. A nostro giudizio, Dacia ha sottratto quote significative all’azienda italiana: geniali le trovate della Casa romena all’interno di Renault. Stellantis sta anche affrontando un tumulto nella leadership in seguito alle improvvise dimissioni del Ceo Carlos Tavares, che se n’è andato più di un anno prima del suo pensionamento programmato. Tremenda la sfida: posizionarsi in un mercato Bev iper competitivo, con le cinesi dotate di un’aggressività terribile sia in fatto di mobilità elettrica sia in tema di Adas. 

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