La produzione della nuova Fiat Grande Panda procede a ritmi tutt’altro che sostenuti, con una filiera produttiva ancora lontana dal regime di “pieno carico”. I tempi di consegna, di conseguenza, si stanno prolungando inesorabilmente, suscitando preoccupazione tra i clienti e i concessionari Stellantis.
Presso lo stabilimento serbo di Kragujevac, dove dovrebbe prendere il via la produzione in massa della Fiat Grande Panda, la catena di montaggio non è ancora operativa a pieno regime, nonostante si avvicini il primo anniversario dall’annuncio ufficiale, avvenuto a giugno dello scorso anno.

Un operaio italiano trasferitosi da Melfi alla Serbia per supportare le fasi iniziali di assemblaggio ha rivelato, in forma anonima a Milano Finanza, che attualmente vengono costruite circa 125 Fiat Grande Panda al giorno, mentre la Citroen C3, che condivide la stessa piattaforma produttiva, è prodotta in appena una decina di esemplari quotidiani. Cifre lontanissime dalle capacità previste, che puntavano a circa 500 unità giornaliere complessive.
La causa principale di questo rallentamento sarebbe da ricercarsi nella scarsità di componenti. “Quando mancano i materiali, la linea si blocca e si riparte solo quando arrivano i pezzi”, racconta il dipendente, sottolineando come questa problematica non affligga soltanto Fiat o il gruppo Stellantis, ma coinvolga l’intera industria automobilistica globale.
La crisi della supply chain, esplosa con la pandemia da Covid-19, continua infatti a far sentire i suoi effetti anche oggi. Secondo Jean Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis, la carenza di cambi automatici, di serie sui modelli mild hybrid (MHEV), ha causato un buco nella produzione di circa 20.000 veicoli ibridi.

L’auspicio è che, con il rafforzamento delle risorse umane e il miglioramento nella fornitura dei componenti, la produzione della Fiat Grande Panda possa finalmente raggiungere i volumi attesi, evitando ulteriori ritardi nelle consegne. Per ora, però, la situazione resta complicata e la testimonianza diretta dalla Serbia fa decisamente preoccupare.