Gruppo Stellantis alla carica con la Fiat Grande Panda POP base ibrida automatica, a 18.900 euro. Un po’ per la presenza di Adas obbligatori, un po’ per il necessario contenimento delle emissioni, un po’ per vari contenuti, il prezzo non è basso, sebbene ci siano risparmi grazie al fatto che è un’italiana Made in Serbia. Chi la può comprare?
Per neopatentati
A nostro giudizio, va fatta una distinzione. Il target può essere il neopatentato: in particolare, usa lo smartphone per sentire la musica in streaming, in quanto la radio non c’è. Fatte le debite proporzioni, il ragazzo può interpretare la scelta fatta da Fiat come quella di Tesla che piazza il paddone o di altre Case che propongono un qualunque altro touch. Il giovane se ne frega se dietro i cristalli si alzano con la manovella. Gli importa nulla della dotazione comfort non eccelsa: cerchi in acciaio neri (non proprio esaltanti sotto il profilo estetico) da 16″ con coprimozzo, fari alogeni, pannelli porta in plastica, clima automatico. Si disinteressa a contenuti tecnologici non elevatissimi: supporto cellulare, due altoparlanti, strumentazione da 10”, sensori di parcheggio posteriori, freno a mano elettronico, alzacristalli elettrici anteriori, presa USB-C. Vuole una macchina nuova che lo porti dal punto A al punto B facendogli fare una discreta figura innanzi ad amici, conoscenti, colleghi, partner. Eccome no: l’auto era ed è status symbol. Soprattutto, si libera degli infernali mezzi pubblici, costosi e sporchi e inefficienti e devastati dagli scioperi. Infine, non s’infila nell’incubo dell’usato privato, con bidoni venduti a peso d’oro. Le cose cambiano se l’usato è di un professionista serio.
Plancia col porta smartphone
La plancia base col porta smartphone non eccita la fantasia di notte, tuttavia l’alternativa era quella di piazzare uno schermo, con sovrapprezzo: a quel punto, il listino sarebbe lievitato. Una vettura spartana e piuttosto spoglia: invece un veicolo stiloso costa di più. Comunque, c’è il lato positivo della faccenda: la mancanza infotainment – fonte di distrazioni alla radice di incidenti tragici – può perfino migliorare la sicurezza stradale di automobilisti che tendono a distrarsi giochicchiando con gli ammennicoli interni al mezzo. Una middle hybrid, con cambio a doppia frizione, con design che richiama la Panda anni 1980 (icona, prodigio stilistico di Giugiaro, trionfo totale dell’Italia). Dovrebbe rimpiazzare la Uno e Punto, che però avevano prezzo di listino notevolmente inferiori in epoche del tutto differenti rispetto all’attuale. Scelta precisa della Casa, giacché la full electric parte dalla RED, con equipaggiamento superiore.
Curiosità sul sedile posteriore
News sul sedile posteriore? Con un certo margine di errore, noi siamo entrati nella pagina dedicata alla Grande Panda Hybrid selezionando “Confronta gli allestimenti”. Abbiamo quindi scaricato la scheda Pdf. Per la versione POP, ci risulta “Sedile posteriore monoblocco ribaltabile”. Sulle altre, “Sedili posteriori abbattibili separatamente 60/40”. Chiediamo venia a lettori e Casa se così non è, e siamo pronti a correggere.
Mammà, papà e nonni mettono i soldi
Arduo che un neopatentato abbia 18.900 euro da piazzare al volo per la Fiat Grande Panda POP base ibrida automatica. Scendono in campo mammà, papà e nonni. Se il ragazzo ha la fortuna di poter essere aiutato. Seconda strada: la compra a rate con finanziamento Stellantis. Ma serve il lavoro a tempo indeterminato, un reddito congruo, la compatibilità con altri eventuali debiti. Mammà, papà e nonni (se non troppo vecchi) possono fare da garanti, qualora esistano le condizioni. Ossia se anche loro non sono pieni di finanziamenti sino alle orecchie e non presenti nelle liste nere dei database sui meriti creditizi. E comunque c’è il costo del prestito da onorare. Listino 18.900, promo 16.950 se rottami, anticipo 5.585, 35 rate da 79 euro più eventuale maxi rata finale di 11.503. Totale versato 19.853. TAEG 8,31%.
Secondo acquirente tipo
In seconda posizione, a nostro avviso, uomini e donne over 30, e pensionati in età avanzata: hanno più facilità di accesso al credito o possono erodere parte del conto corrente. Per esigenze di mobilità più altro urbane, con qualche uscita extra città sporadica. Siamo grosso modo all’altezza della fortunatissima e splendida Fiat 500 termica che richiamava il leggendario Cinquino anni 1950. Forse, il cambio automatico può dar noia agli ultra80enni, ma la partita resta aperta: alla fine, se hanno dolori a gambe e schiena, l’assenza del pedale della frizione è una manna dal cielo.
Terzo: le flotte
La Grande Panda POP ibrida ha modo di fare furore nelle flotte aziendali. Senza incentivi sulle elettriche, con pochissime colonnine pubbliche veloci, le società di noleggio a lungo termine possono fare razzia delle vetture della Casa italiana. Da girare ad aziende, popolo della partita Iva, privati con e senza partita Iva: la partita si gioca sui canoni mensili. Chissà, magari dietro i 15.000 ordini immediati ci sono proprio loro.
Elettrica: no
Viceversa, non pensiamo che la Grande Panda elettrica possa essere venduta bene. Sia per l’assenza di un ecosistema adeguato (il cavo davanti non farà proseliti) sia per il costo dell’elettricità. Tesla resta imprendibile perché ha pensato prima ai Supercharger e poi al prodotto. Cinesi inarrivabili per il rapporto fra qualità e prezzo. Non c’è spazio per competere oggi. L’inerzia muta solo se arriva una super batteria efficiente – non troppo cara – che superi gli accumulatori di CATL e BYD.