Le mire globali di Stellantis sono state evidenti fin dall’inizio, risalente ad appena tre anni fa, sebbene sembra sia passato molto più tempo, dati i numerosi grandi progetti da lei vagliati. Sul conto della società tengono banco continue critiche, soprattutto dagli italiani, che si sentono in qualche modo messi da parte. Dai portavoce arriva continui messaggi rassicuranti, ma basta poco a riaccendere gli animi. E le ultime strategie per lo stabilimento Fiat di Tafraoui, in Algeria, corroborano i timori di chi ipotizza una fuga. Ad appena due mesi dall’inaugurazione, il complesso riceve già dei lavori di ampliamento, annunciati da Samir Cherfan, direttore della regione Medio Oriente e Africa di Stellantis.
Stellantis raddoppia in Algeria: lo stabilimento Fiat si espande
Attraverso questa operazione, il conglomerato italo-franco-americano desidera lanciare un messaggio alla manodopera e alle istituzioni locali circa i grandi piani in serbo per il complesso. Talmente il conglomerato è convinto di aver preso la decisione giusta, investendo su questa fabbrica, da aver anticipato di due anni l’ampliamento del sito. Con un aumento stimato a 90.000 unità realizzate entro il 2026, si profila un grosso boost alla manodopera.
Ciò determinerà, infatti, un netto aumento del personale, con la creazione di 2.000 nuovi posti, contribuendo allo sviluppo dell’industria locale, che sperava di ricevere delle notizie positive dalla società presieduta da John Elkann. I numeri positivi riscossi hanno persuaso i piani alti ad avallare il potenziamento dell’impianto, ritenuto centrale nella regione. Per quanto riguarda il medio-lungo termine, il management desidera trasformarlo in una piattaforma di esportazione verso l’intera EMEA.
Le notizie pervenute faranno piacere alla forza lavoro del posto, meno a quella italiana. Che continua ad aspettare delle risposte concrete sul campo, dopo le belle parole spese dal CEO, Carlos Tavares, circa la crescita nella penisola italica. Dapprima aveva ventilato un’uscita di scena, laddove il Governo italiano si fosse sottratto dal concedere degli allettanti incentivi, salvo poi cambiare rapidamente idea ottenute le garanzie richieste. Il quasi miliardo di euro (950 milioni) promesso nel 2024 consentirà alla Fiat 500e di riprendere slancio lungo lo Stivale, ha dichiarato Tavares.
Tuttavia, i numeri lasciano finora a desiderare ed è emblematico in tal senso la scelta di prolungare la cassa integrazione a Mirafiori (Torino) fino al prossimo 20 aprile. La Cinquina a batteria non ha finora convinto i potenziali clienti, dissuasi sia dall’elevato costo sia da certe caratteristiche ritenute un po’ retrò, benché rimanga relativamente giovane. Ad averne accelerato il processo di “invecchiamento” è stata pure la guerra dei prezzi avviata da Tesla, reduce dal restyling della Model 3, precedentemente chiamata nei corridoi dell’azienda texana con il nome di Project Highland.