Ferrari non si arrende. Mentre in molti davano per spacciato il mitico V12 con il processo di elettrificazione della gamma, c’è chi si ribella a un finale solo in apparenza già scritto. A Maranello sanno esattamente cosa desiderano i clienti, perciò intendono confermare uno dei componenti cruciali della propria attività produttiva. La configurazione è strettamente associata al Costruttore: da decenni viene adottata e ancora oggi caratterizza gran parte dei suoi modelli di maggior richiamo. Mentre l’omologo della Lamborghini è sul punto di scomparire, in Ferrari hanno idee agli antipodi.
Difatti, vi si ricorre con bolidi quali l’812 Superfast e il Purosangue. Il successo iniziale del primo “SUV-non SUV” è da attribuire anche e soprattutto al V12. Sebbene si sia allontanato dalle classiche scelte stilistiche del Costruttore, l’unità produttiva ha permesso di mantenere forte l’interesse della clientela. E chi desidera acquistarlo oggi dovrà mettersi in fila: l’ordine verrà soddisfatto solo fra qualche anno. A dispetto del boom di richieste, i produttori hanno, infatti, spiegato di non voler aumentare la tiratura. E ai potenziali acquirenti toccherà farsene una ragione.
Ferrari: il V12 continuerà a essere costruito anche dopo il 2035?
Con un equilibrio perfetto, vibrazioni minime e una “colonna sonora” emozionale, il motore V12 e Ferrari sono uno dei binomi più fortunati nell’industria delle quattro ruote. Ferrari stessa ammette di non aver inventato il V12. Invece di partire da zero, lo ha mutuato dal settore delle imbarcazioni, dove dettava legge all’inizio del Novecento.
Negli anni Trenta, le qualità del propulsore lo resero adatto in auto di lusso di vari marchi. Ferrari iniziò ad avvalersene nel 1947. A beneficiarne fu la 125 S, che riscosse successi a ripetizione in gare contro bolidi dai propulsori dalla capacità di molto superiore. L’unità, chiamata Colombo in nome del suo progettista, ha ricevuto vari affinamenti nei decenni, fino ad alimentare la 250 GTO del 1962. La sua cilindrata fu più che triplicata al momento della sua interruzione nel 1989. In questo lungo periodo, trascinò la Rossa a vittorie memorabili, compreso nel primo GP aggiudicato dal Cavallino nel 1951, in Gran Bretagna.
Quindi, è venuto il turno della F1240 V12 di portare avanti la tradizione. Apparso per la prima volta sull’Enzo nel 2002, ha subito un continuo miglioramento fino ai giorni nostri. Ma che cosa ne sarà del V12 in ottica futura? Probabilmente andrà avanti a vivere in forma elettrificata, montata su veicoli come la 812 Superfast. Inoltre, l’amministratore delegato Benedetto Vigna ha spiegato all’inizio dell’anno di sperare che i propulsori dell’azienda sopravvivano con i carburanti sintetici. Allora nemmeno la “deadline” del 2035 sarebbe più un problema.