Ferrari, Lamborghini e Maserati: controdazi cinesi sulle supercar italiane

Ippolito Visconti Autore News Auto
La Cina minaccia di rispondere agli extra dazi sulle elettriche del Dragone in vendita nel Vecchio Continente: nel mirino anche le supercar italiane.
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Tutte le auto molto potenti e di lusso fatte in Europa potrebbero essere tassate in Cina: è la contromosssa di Pechino contro i dazi Ue anti vetture elettriche cinesi. Quindi, nel mirino ci finiscono le supercar italiane. Quali? Ferrari. Lamborghini di Audi (VW). Maserati di Stellantis

I guai non riguardano solo le tedesche premium Audi e Porsche (VW); più BMW e Mercedes. Se dazio oltre la Grande Muraglia dev’esserci, allora la batosta tocca tutte le potenti. Senza distinzione di Paese o di gruppo auto. Una sorta di visione democratica da parte della Cina.

Pechino pressa Berlino e Roma

È anche un modo per fare pressione su Germania e Italia. Per ora, i dazi Ue sono provvisori. Serve il voto dei Paesi membri. Magari, se Berlino e Roma facessero a loro volta pressione sulle altre nazioni affinché le barriere Ue non diventino definite, allora no  scatterebbero le tasse cinesi sulle italiane Ferrari, Lamborghini di Audi (VW), Maserati di Stellantis, e sulle tedesche Audi e Porsche (VW), più BMW e Mercedes. Oltretutto, la Cina potrebbe spingere i gruppi ad aprire fabbriche in Italia se questa votasse contro i dazi.

Infatti, i membri del dipartimento finanziario del ministero del Commercio cinese hanno incontrato i rappresentanti dell’industria, del mondo accademico e delle Case costruttrici europee. In ballo i dazi sull’importazione di veicoli. 

Da una parte, l’Ue tassa le elettriche cinesi. Dall’altra, la Cina tassa le termiche ultra potenti europee. Quanti soldi ballano? Solo nel 2023 sono stati esportati 196 mila endotermiche dall’Europa con cilindrata superiore a 2.5 litri per un controvalore di 19 miliardi di euro. La Cina ha esportato 44 mila auto elettriche nello stesso periodo, per 9,7 miliardi di euro. Un mucchio di miliardi che rischia di andare in fiamme per i dazi Ue, che ha aperto le danze sulla scorta della propria indagine: dice che Pechino aiuta troppo (sussidi illegali) i gruppi auto del Dragone. Distruggendo la libera concorrenza. Tutto negati dalla Cina e anzi rispedito al mittente: siamo noi che indagheremo su di voi. Il colosso orientale vuole tassare pure carne suina, latticini e derivati, bloccando l’export di antimonio, che avrà ripercussioni su settori produttivi chiave. Una guerra commerciale dalle conseguenze pesantissime.

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Strapotere Cina che fa paura

La quota di mercato delle elettriche Made in Cina in Europa è passata in 3 anni dal 3% ad addirittura il 20%. Nel 2023 sono state importate da noi 438.034 BEV prodotte dal Dragone per un valore complessivo di 9,7 miliardi di euro. Contro le 11.499 fatte in Europa (tedesche perlopiù) ed esportate in Cina per 852,3 milioni di euro. 

Dall’auto al formaggio

Ecco la sintesi dell’analisi della Coldiretti su dati Istat diffusa in merito all’annuncio di Pechino di aver avviato un’indagine antisussidi sull’import di prodotti lattiero-caseari dall’Unione europea, in risposta ai dazi sulle auto elettriche: “La guerra commerciale sulle auto elettriche tra Unione Europea e Cina mette a rischio la crescita dell’export di formaggi Made in Itay in Cina che nei primi cinque mesi del 2024 hanno fatto segnare un incremento del 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

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