I miliardari, qualche volta, hanno gusti decisamente fuori dal comune. Stravaganza, lusso sfrenato e un tocco di eccentricità sarebbero il minimo sindacale per chi può permettersi auto da sogno. Non è difficile intercettare supercar da milioni di euro trasformate in veri e propri esercizi di stile kitsch, degne di un set di Fast and Furious. Ma quando anche le Ferrari iniziano a subire ritocchi discutibili, a Maranello scatta l’allarme.
L’amministratore delegato della Casa di Maranello, Benedetto Vigna, ha rilasciato una dichiarazione al Telegraph chiarendo un punto sul tema delle personalizzazioni. Ferrari vuole proteggere il proprio DNA, continuando a rappresentare l’eleganza e la tradizione del Made in Italy nel mondo.
Sembrerebbe che il rosso Ferrari non sia più di moda. Questo è di per sé piuttosto triste. Inoltre, sorprendentemente, solo il 40% dei clienti Ferrari sceglie il classico rosso, una percentuale bassa per un marchio che viene ancora soprannominato “La Rossa”. Eppure, le nuove generazioni sembrano allontanarsi dalla tradizione: un tempo Enzo Ferrari diceva che “Se chiedi a un bambino di disegnare un’auto, la farà rossa”, ma oggi quella visione non è più così scontata.
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La ricerca della massima esclusività e appariscenza va in conflitto con l’anima del Cavallino Rampante, che punta su uno stile raffinato e senza tempo. Ed è proprio per questo che da Maranello è arrivata una decisione netta: alcuni colori non saranno più ammessi. Per preservare il valore dell’usato e l’immagine del marchio, non sarà più possibile ordinare una Ferrari rosa. Una scelta drastica, ma necessaria per evitare che un modello dal prezzo stellare venga svalutato a causa di una personalizzazione troppo sopra le righe.
Il reparto Tailor Made, dedicato alle personalizzazioni più esclusive, continuerà a offrire combinazioni uniche, ma con una selezione più rigorosa delle tinte disponibili. L’obiettivo è proteggere l’identità Ferrari e impedire che i suoi modelli diventino vittime di trasformazioni poco eleganti. Dopotutto, queste supercar sono vere e proprie opere d’arte su quattro ruote, e chi le acquista dovrebbe considerarle un investimento, non un capriccio momentaneo. Quando un’auto è stata personalizzata in modo estremo, rivenderla può diventare un problema: è difficile trovare un acquirente con lo stesso identico gusto estetico.
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L’attenzione di Ferrari non si ferma alla consegna dell’auto. A Maranello monitorano i proprietari più eccentrici, soprattutto quelli che decidono di modificare radicalmente la propria vettura, rischiando di compromettere l’immagine del brand. Non è un caso che esista una lista nera di clienti “scomodi”, ovvero coloro che hanno osato troppo con verniciature improbabili, spoiler esagerati o modifiche pacchiane. Chi finisce in questo elenco rischia di non poter più acquistare una Ferrari nuova direttamente dalla Casa Madre.