Prendi il meglio dell’automotive mondiale, Ferrari; ci aggiungi la cinese Leapmotor (nota ai più dal 2023 perché Stellantis ne ha acquistato una quota del 20% e perché le due aziende hanno costituito una joint venture, Leapmotor International, di cui la prima detiene una quota del 51%); ed ecco uno tsunami mediatico da una briciola: le due Case potrebbero collaborare per l’auto elettrica.
In realtà, la fonte del caos di news online e nei social è un lunghissimo articolo dell’autorevole Reuters, articolato e complesso, in cui si parla dell’accordo in salsa cinese fra Leapmotor e FAW. A un certo punto, al centro di questo articolo, si dice che Leapmotor è anche in trattative con Ferrari per una partnership con un obiettivo: sviluppare un nuovo modello basato sull’architettura BEV dell’azienda orientale. Chi lo dice? Il CEO di Leapmotor, Zhu Jiangming, in un’intervista a margine del Salone dell’auto di Shanghai. Esiste un virgolettato? No. Esiste un commento ufficiale di Leapmotor? No. Ferrari ha risposto a una richiesta di commento? No.
Ricapitolando: ci potrebbe forse essere un potenziale progetto di condivisione dell’architettura software, settore in cui le aziende cinesi vanno forte. Parliamo di sistemi intelligenti di guida autonoma e gestione delle batterie. Comunque, Ferrari sulle sue ibride plug-in ha già un software di gestione degli accumulatori. In quanto alla guida autonoma, a nostro giudizio questa tecnologia si abbina male alla regina automotive: chi entra in una Ferrari deve godere quando guida. Al massimo, sistemi di ausilio iper evoluti, ma senza arrivare alla macchina robot.
L’amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, ha visitato Leapmotor
Ad alimentare il polverone, il fatto che l’amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, abbia visitato Leapmotor a febbraio 2025. Inoltre, i cinesi stanno promuovendo accordi di licenza tecnologica per piattaforme BEV, così da ridurre i costi e accelerare lo sviluppo per le aziende che cercano di abbattere la soglia di redditività di un nuovo modello.

I nostri tre dubbi
Anzitutto, Ferrari non deve ridurre nessun costo: se e quando piazzerà l’auto elettrica sul mercato, questa avrà caratteristiche tali da essere una supercar BEV senza eguali sulla Terra. Con prestazioni sensazionali sotto ogni profilo. Di qui, investimenti immensi. E un prezzo di listino proporzionato, che solo il Cavallino può permettersi: il suo sex appeal è tale da consentire a Maranello di vincere sempre a mani basse. Neppure i dazi di Trump daranno davvero noia.
Due: se il nome Leapmotor si associa al nome Ferrari, la prima azienda ci guadagna a livello d’immagine sul globo terracqueo. Il Cavallino galoppa da solo felice e tranquillo, inarrivabile e inimitabile. Leapmotor ha venduto poco più di 300.000 auto lo scorso anno, meno di un decimo del volume del leader del settore BYD.
Tre: bisogna vedere se l’ipotesi ventilata da Zhu Jiangming sarebbe stata avanzata anche se Leapmotor non avesse oggi rapporti con Stellantis.
Accordo Leapmotor-FAW
Torniamo al cuore dell’articolo: l’accordo Leapmotor-FAW. Conveniente per entrambe.
Hanno firmato un memorandum d’intesa a marzo 2025. Il nuovo modello Hongqi condividerà la stessa piattaforma della B10 di Leapmotor e sarà prodotto nello stabilimento di quest’ultima a Hangzhou, nella Cina orientale. La nuova vettura sarà un SUV come la B10, disponibile sia in versione elettrica sia ad autonomia estesa, che potrebbe essere venduto in mercati esteri tra cui Europa, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Medio Oriente. Giles Taylor, che supervisiona il design di Hongqi, ha affermato che la nuova auto si baserà sulle linee di Leapmotor, ma avrà un aspetto e un feeling simili agli altri modelli della gamma Hongqi, con un tocco di design che ha descritto come radicato nell’estetica cinese. “La sfida nell’adottare una piattaforma di Leapmotor è trasformarla in una Hongqi accattivante, attuale, alla moda ma anche bella da vedere. Deve essere Hongqi”, ha dichiarato alla Taylor, ex capo progettista di Rolls-Royce.