Ferrari 296 GTS, il Novitec wide-body N-Largo

Dario Marchetti Autore
L’edizione limitata a soli 15 esemplari è stata curata dal celebre designer tedesco Vittorio Strosek
Ferrari 296 GTS Novitec

Il tuner tedesco Novitec è riuscito a ritagliarsi larga e meritata fama grazie ai suoi progetti in grado di allargare la carrozzeria di un vasto numero di supercar e auto sportive. Un novero in cui rientrano, ad esempio, le Rolls Royce e le Lamborghini. I suoi tuning estremi, dedicati sia al motore che alla carrozzeria, non potevano quindi mancare sulle Ferrari di maggior potenza. Come testimoniato dalla nuova 296 GTS, su cui è stato montato il suo wide-boy denominato N-Largo, grazie al quale la vettura del cavallino rampante ha assunto una maggiore larghezza rispetto alla versione tradizionale, tale da assicurare una maggiore tenuta di strada.

Novite assicura una maggior tenuta di strada alla Ferrari 296 GTS

La Ferrari 296 GTS si fa forte di un look da hypercar grazie all’elaborazione Novitec N-LARGO, una edizione limitata a soli 15 esemplari curata dal designer tedesco Vittorio Strosek. Ovvero colui che già nel corso degli anni ’80 è riuscito a segnalarsi grazie all’allestimento delle Porsche widebody. Per effetto delle sue cure, il corpo vettura è stato allargato fino a 12 centimetri sul posteriore, con la messa su strada di una versione potenziata del 3.0 V6 ibrido, caratterizzata dal conseguimento di 868 CV.

Ferrari GTS 296 Novitec

Il body kit, la cui realizzazione è stata portata avanti in galleria del vento, si caratterizza per la presenza di elementi in fibra di carbonio. In particolare, sono disseminati sul cofano anteriore tramite delle aperture ed uno splitter più pronunciato, cui è affidato il compito di ridurre il sollevamento del frontale in accelerazione. La fiancata evidenzia a sua volta le branchie sui passaruota anteriori, un trattamento sui passaruota posteriori, con un evidente richiamo alla Enzo, mentre la vista posteriore denota un nolder molto pronunciato.

Le evidenti assonanze tra 296 GTS e SF90 Stradale

Una mise la quale si traduce in un evidente accostamento della 296 GTS alla SF90 Stradale, a completare la quale contribuiscono gli enormi cerchi in lega con specifiche Novitec prodotti da Vossen, da 21 pollici all’anteriore e da 22 al posteriore, ricoperti con pneumatici 255/30 ZR21 nel primo caso e 335/25 ZR22 nel secondo. A tutto ciò va aggiunto l’abbassamento dell’altezza da terra di circa 35 millimetri, un risultato conseguito mediante l’utilizzo di nuove molle sportive.

Non manca, inoltre, un sistema di sollevamento dell’anteriore, disponibile come optional, grazie al quale è possibile un sollevamento del muso di 40 millimetri, con il semplice tocco di un pulsante. E, ancora, un nuovo scarico in acciaio inossidabile, realizzabile anche in inconel, come è d’uso sui prototipi della Formula 1.

Alle modifiche estetiche Novitec ha fatto seguire anche un potenziamento del V6 biturbo, dotandolo di condotti di aspirazione ottimizzati, cui si aggiungono i catalizzatori metallici a 100 celle e, appunto, il nuovo sistema di scarico più dotato dal punto di vista dimensionale. Per effetto di questo upgrade, che ha apportato circa 38 CV, il propulsore è ora in grado di conseguire una potenza pari a 868 CV, come sulle vetture di F1. Mentre per quanto concerne gli interni, la soluzione adottata è quella relativa alla dotazione di Alcantara e pelle.

A proposito di Novitec

Novitec è in attività ormai dal 1989, anno in cui iniziò a produrre cerchi estremamente ricercati. Un primo passo al quale fece seguito l’ampliamento dell’offerta a kit aerodinamici e meccanici. Se nel decennio successivo furono soprattutto Fiat e Alfa Romeo a giovarsi della sua proposta, la svolta per l’azienda arrivò nel corso del 2003. Proprio in quell’anno, infatti, Wolfgang Hagedorn, il suo fondatore, iniziò a rivolgere la sua attenzione alle supercar, in particolare Ferrari, McLaren e Lamborghini.

NOVITEC Ferrari SF90 Stradale

La sua reputazione deriva da una tendenza a non stravolgere mai le parti su cui è chiamata a intervenire, preferendo dinamizzare l’aspetto dei modelli affidati alle sue cure. Una ricetta estremamente gradita dalle aziende già citate. La Ferrari aveva già fatto ricorso ad essa con le SP1/2 e la SF90 Stradale, mentre McLaren gli aveva affidato Senna ed Elva.

In epoca più recente, l’azienda tedesca ha deciso di dare vita a due divisioni, specializzate rispettivamente in Rolls-Royce e Maserati. In tutti i casi ricordati, le sue lavorazioni hanno dato vita a risultati che ne hanno enormemente implementato la fama, a livello globale.

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