False cartelle esattoriali per multe e bolli auto: il phishing svuota il conto corrente

Ippolito Visconti Autore News Auto
Ondata di false cartelle esattoriali per multe auto, bolli auto e per altri debiti via mail: l’Agenzia delle entrate vera mette in guardia dalle truffe di una falsa Agenzia delle entrate.
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Ondata di false cartelle esattoriali per multe auto, bolli auto e per altri debiti via mail: l’Agenzia delle entrate vera mette in guardia dalle truffe di una falsa Agenzia delle entrate che invia notifiche per posta elettronica. Il phishing per avere i dati di accesso alla pagina privata dell’ente e per avere altre info (così da svuotare il conto corrente nella peggiore delle ipotesi) è fatto benissimo. Colori, grafica, nomi. Perché molti automobilisti cadono nella trappola? Perché in effetti hanno debiti: multe auto coi Comuni da autovelox o Ztl o altro, bolli auto con le Regioni (tasse di proprietà della macchina). I criminali che architettano la frode lo sanno e picchiano duro, con ferocia: sono spietati, con gente di ogni età. Se siete giovanissimi e davvero non ci cascate, avvisate gli anziani con le loro auto, più soggetti a essere ingannati. La vera Agenzia delle entrate sta avvisando tutti pubblicamente, dicendo di essere estranea del tutto alla vicenda.

Ondata di false cartelle esattoriali per multe auto, bolli auto e per altri debiti via mail

Occhio: massima attenzione ai link nei testi delle mail. Cautela: non scaricare, non aprire e non compilare allegati, non fornire credenziali d’accesso, non comunicare dati personali. Né col computer né con smartphone o tablet. Sono dolori. I banditi scappano col bottino e non li trovi più. 

Ondata di false cartelle esattoriali per multe auto, bolli auto e per altri debiti via mail

Come riconoscere la truffa?

1) Mittente indirizzo estraneo all’Agenzia delle Entrate

2) Oggetto Avviso Raccomandata #ARXXXXXXX (il numero di raccomandata è variabile)

3) Riferimenti nel corpo del messaggio ad “Agenzia delle Entrate-Riscossione” e “Agenzia delle

4) Entrate – ufficio territoriale” come ente incaricato

5) Riferimenti a un fantomatico “Codice atto” nel formato ARXXXXXXX (il numero dell’atto è casuale)

6) Presenza di un link per consultare la notifica amministrativa. Che conduce in realtà a una pagina web contraffatta con il logo dell’Agenzia delle entrate. E a una finta schermata di login, progettata per sottrarre alle vittime le credenziali d’accesso al portale istituzionale.

7) Se inserisci le credenziali e clicchi sul pulsante “Accedi”, ecco un documento manipolato ad arte a firma Agenzia entrate e Riscossione. 

In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione, verificate: potete anche andare direttamente all’Ufficio territorialmente competente.

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