General Motors ha deciso che non ha più bisogno di uno dei quattro impianti di batterie Ultium Cells negli Stati Uniti per soddisfare la domanda di veicoli elettrici. Venderà la sua quota nello stabilimento di Lansing, Michigan, al partner di joint venture LG Energy Solution (LGES). Motivo: richiesta bassa di full electric, almeno per quanto la riguarda. Pesa anche il potenziale ritiro degli incentivi per produrre energia pulita a livello nazionale: Trump vuole eliminare il credito d’imposta per i consumatori di 7.500 dollari per gli acquisti di veicoli elettrici, ha riferito Reuters questo mese. Comunque, non è segno che GM si arrenda. Vediamo perché.
Progetto iniziale
GM e LGES si sono unite nel 2019 per formare una joint venture, così da produrre in serie celle per batterie per veicoli elettrici. Hanno investito in tre fabbriche: la struttura di Lansing che LGES sta acquisendo; una struttura di Spring Hill, Tennessee, che ha iniziato la produzione nel 2024; e una fabbrica di Lordstown, Ohio, che produce celle per batterie dal 2022. Le celle prodotte negli stabilimenti dell’Ohio e del Tennessee alimentano veicoli come Chevrolet Silverado EV, GMC Sierra EV, Cadillac LYRIQ, Chevrolet Blazer EV e Chevrolet Equinox EV, nonché il pick-up e SUV GMC Hummer EV. Sono costi per miliardi di dollari, non meglio precisati. Solo per la fabbrica in cui non crede più (100 dipendenti), è stato messo sul piatto un miliardo.
Sì al litio ferro fosfato
A ottobre, GM ha abbandonato il marchio di batterie Ultium come parte di un’iniziativa per abbracciare nuovi tipi di celle e sostanze chimiche, come le batterie al litio ferro fosfato (LFP). Meno caro. Per fare auto meno costose e più competitive. Pertanto, l’avventura nell’auto elettrica prosegue eccome.
Soldi dall’Inflation Reduction Act
GM ha contribuito a preparare il terreno per un movimento tra case automobilistiche e produttori di batterie per la produzione di batterie dopo la pandemia. L’Inflation Reduction Act dell’allora presidente Joe Biden, firmato nell’agosto 2022, includeva incentivi volti ad aiutare gli Stati Uniti a ridurre la dipendenza dalla Cina per le batterie. Ha funzionato da catalizzatore per un’ondata di nuovi progetti di batterie. GM ha pure una joint venture con Samsung SDI per costruire un nuovo stabilimento di batterie negli Stati Uniti (aprile 2023). E lavora con una manciata di startup dedicate a promuovere nuove tecnologie per le batterie.
Sì alle celle a sacchetto
Negli stabilimenti dell’Ohio e del Tennessee, GM e LGES si sono concentrate sulla produzione di celle a sacchetto, che hanno il vantaggio di essere più convenienti e flessibili nella forma. Le celle prismatiche, sebbene più pesanti e costose, hanno una densità energetica più elevata, un ciclo di vita più lungo e una migliore gestione del calore. Insomma, la lotta a Tesla e Cina prosegue, sebbene su una strada molto difficile. E soprattutto costosa.
Quale futuro per l’auto elettrica
A giugno, GM ha tagliato le sue previsioni di produzione di veicoli elettrici per il 2024. A luglio, l’amministratore delegato Mary Barra ha affermato che GM non avrebbe prodotto un milione di veicoli elettrici in Nord America entro la fine del 2025 “solo perché il mercato non si sta sviluppando, ma ci arriverà”.
Paul Jacobson, vicepresidente esecutivo e CFO di GM, ha affermato in una dichiarazione: “La nostra redditività EV sta migliorando rapidamente, in parte grazie alla nostra decisione strategica di costruire celle per batterie negli Stati Uniti con LGES. Ci vorranno anni prima che alcuni dei nostri concorrenti si avvicinino a questo livello di prestazioni. Riteniamo di avere le giuste capacità di celle e produzione in atto per crescere con il mercato EV in modo efficiente in termini di capitale. Una volta completata, questa transazione aiuterà anche LGES a soddisfare la domanda sfruttando una capacità che è quasi pronta per entrare in funzione e renderà GM ancora più efficiente”.