Invece del 2025, come inizialmente accordato, il protocollo sulle emissioni Euro 7 potrebbe entrare in vigore il 1° luglio del 2030. Con 52 voti a favore, 32 contrari e una sola astensione, la commissione Ambiente dell’Europarlamento ha approvato la proposta. Questa sarà esaminata nella seduta plenaria di Strasburgo, prevista per novembre. Successivamente, una volta ottenuta l’eventuale approvazione, si passerà ai negoziati con il Consiglio e la Commissione dell’Unione Europea, che aveva presentato la normativa nel 2022.
Euro 7: i nuovi termini
In una nota si riferisce che i deputati sono favorevoli ai limiti massimi di emissioni inquinanti stabiliti per le autovetture nel testo originale, che riguardano, tra gli altri, l’ossido di azoto, il particolato, il monossido di carbonio e l’ammoniaca. Inoltre, suggeriscono la suddivisione dei veicoli commerciali leggeri in tre categorie di emissioni, in relazione al loro peso. Per quanto riguarda i camion, i vincoli avranno validità a partire dal 2031, anziché dal 2027.
Il testo adottato dispone condizioni più restrittive per i gas di scarico degli autobus e dei mezzi pesanti, inclusi quelli delle emissioni reali di guida. I deputati desiderano allineare le metodologie di calcolo dell’UE e i limiti per le emissioni di particelle dei freni e il tasso di abrasione degli pneumatici agli standard internazionali attualmente in via di definizione da parte della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite. Le direttive emanate riguardano anche le vetture elettriche. In merito alla durata delle batterie, vengono fissati requisiti di prestazione minima più elevati sia per le auto sia per i furgoni rispetto a quanto precedentemente stabilito dalla Commissione.
In sintesi, le proposte comprendono:
- l’istituzione di un passaporto ambientale del veicolo (EVP) tenuto costantemente aggiornato;
- requisiti più rigorosi per veicoli, motori e sistemi di controllo dell’inquinamento;
- l’installazione di dispositivi obbligatori per il controllo di vari parametri, come le emissioni nocive, i consumi reali di carburante ed energia e le condizioni delle batterie di trazione;
- norme specifiche per le produzioni a tiratura limitata.
Inizialmente, il protocollo Euro 7 sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° luglio 2025. Ma l’opposizione di Italia, Francia, Spagna e Repubblica Ceca ha spinto la Commissione UE a fare un passo indietro parziale. Le modifiche apportate mirano a contribuire alla salvaguardia dell’industria automobilistica, consentendo ai costruttori di prolungare il ciclo di vita di alcuni dei loro modelli, come nel caso della Skoda Fabia, lanciata nel 2021 e la cui permanenza sul mercato era stata messa in dubbio.