Torna ad aleggiare il fantasma del terrorismo sugli Stati Uniti? Sono in molti, in queste ore a porsi la domanda, dopo l’esplosione di un Tesla Cybertruck parcheggiato di fronte al Trump International Hotel a Las Vegas, nel Nevada. Le autorità locali e l’FBI stanno indagando sull’evento, che ha provocato la morte del conducente e il ferimento lieve di altre sette persone, ma non ritengono che vi siano ulteriori minacce per la popolazione locale.
L’esplosione è avvenuta poco dopo che il pick-up elettrico si è fermato davanti alla hall dell’hotel. Le riprese delle telecamere di sorveglianza condivise su X hanno ripreso l’esplosione, realmente devastante. I vigili del fuoco di Las Vegas sono intervenuti quattro minuti dopo la segnalazione dell’incendio del veicolo e lo hanno spento. Due dei feriti sono stati trasportati in ospedale con ferite lievi. Il Trump Hotel è stato evacuato dopo l’incidente e la maggior parte dei visitatori è stata trasferita in un altro hotel. ABC News ha riferito che la polizia sta indagando sull’esplosione come possibile atto terroristico.
Elon Musk afferma che l’esplosione non è collegata al veicolo
Tra i primi a commentare quanto accaduto a Las Vegas c’è stato Elon Musk. Il CEO di Tesla ha affermato sul suo profilo di X che il team senior della sua azienda sta indagando su quanto accaduto. Ha poi aggiunto: “Pubblicheremo altre informazioni non appena scopriremo qualcosa. Non abbiamo mai visto niente del genere”.
Musk ha poi affermato che l’esplosione non è collegata al Cybertruck in sé: “Abbiamo ora confermato che l’esplosione è stata causata da fuochi d’artificio molto grandi e/o da una bomba trasportata nel cassone del Cybertruck noleggiato e non è correlata al veicolo stesso. Tutti i dati di telemetria del veicolo erano positivi al momento dell’esplosione”. Ricordiamo che la telemetria consiste nella raccolta automatica di dati da fonti remote e nella loro trasmissione a una fonte centrale affinché possano essere successivamente analizzati.
Una persona che ha assistito all’esplosione e all’incendio, ha a sua volta affermato di aver visto la Tesla fermarsi nell’atrio prima di abbassarsi come un autobus. Un’altra testimonianza è stata poi pubblicata sempre sul social media di Musk, ad opera di una donna. Queste la parole al proposito: “Io e mio marito eravamo letteralmente in piedi dove si trova il bagaglio nel filmato. L’ho appena visto arrivare, e poi scendere come un autobus, e boom, è partito. All’inizio sembravano fuochi d’artificio o qualcosa del genere, ma poi ho subito temuto la nostra vita pensando che potesse essere una bomba e sono scappata”.
Cybertruck esploso a Las Vegas: le indagini sono in corso
Se Donald Trump non ha ancora commentato l’incidente, è stato suo figlio Eric a farlo. Dopo aver ringraziato le autorità locali per essersi attivate per una risposta rapida, ha dichiarato: “Oggi, è stato segnalato un incendio di un veicolo elettrico nel porte cochère del Trump Las Vegas. La sicurezza e il benessere dei nostri ospiti e del nostro personale restano la nostra massima priorità”.
Il dipartimento di polizia metropolitana di Las Vegas ha rivelato che nel cassone del Cybertruck sono state trovate taniche di benzina, taniche di carburante da campeggio e mortai per fuochi d’artificio. Le autorità ritengono che fossero collegate a un sistema di detonazione attivato dal conducente. L’ipotesi del terrorismo sta quindi prendendo sempre più piede, anche se al momento non è la sola pista percorsa.
Lo sceriffo Kevin McMahill, del dipartimento di polizia metropolitana di Las Vegas, in una conferenza stampa pomeridiana ha aggiunto che sia il Cybertruck sia il veicolo utilizzato nell’attacco di New Orleans erano stati noleggiati tramite il servizio di car sharing Turo. Ha anche affermato che la polizia era all’allerta dopo l’attacco di New Orleans avvenuto mercoledì mattina.