Due italiani su tre si spostano in auto: nessuna sorpresa dal 21esimo Rapporto sulla mobilità degli italiani Audimob. Lo ha realizzato l’lstituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (lsfort), con il supporto scientifico delle associazioni del tpl, Agens e Asstra. Fin qui, l’indagine. Dopodiché, la nostra opinione: nel nostro Paese esiste solo la macchina. I mezzi pubblici fanno pietà. Al massimo, ci si sposta in scooter.
Vettura boom
Fra ritardi, inefficienze, scioperi, pericoli di ogni genere, in questo contesto treni, bus e tram sono proprio l’ultima spiaggia, a nostro avviso. Se davvero uno non può farne a meno, li usa. Dopo la pandemia, gli esperti dissero: andremo sempre di più a piedi e in monopattino. Nel 2023, rispetto al 2019 pre Covid, il risultato è un aumento di 2,5 punti percentuali dell’auto.
Non solo: il parco vetture spacca il muro dei 40 milioni. Aumenta, sebbene le vendite del nuovo calino. Un drammatico effetto Cuba: veicoli sempre più vecchi, pericolosi e inquinanti, in una nazione che regredisce. Di questi, il 23% ha oltre 20 anni. In quanto all’usato, una su due è diesel over 10 anni.
Più sei in periferia, più usi l’auto
Nelle zone periferiche e ultraperiferiche dei Comuni, la quota di trasporto pubblico scende sotto al 5%, mentre il peso di auto e moto supera il 75%. Ovvio: ma qualcuno ha mai aspettato al mattino d’inverno, mentre ti gelano i piedi, un bus alla fermata in una qualsiasi periferia di una metropoli? Auto e scooter necessari come l’ossigeno.
Aggiungiamo che i sindaci delle metropoli lo sanno bene. Per questo piazzano Ztl e regole sempre più stringenti: multe di 95 euro a botta se la tua auto non ha diritto a entrare perché troppo vecchia. Il futuro è fatto di Ztl a pedaggio, così che i bilanci dei Comuni godano di due incassi da sballo: ticket e verbali.
Pandemonio Milano e provincia
Cuore di questa mobilità pubblica infernale è Milano: scioperi e ritardi sono un incubo quotidiano, specie per i pendolari. Più la paura profonda, specie in certi orari in determinate zone per alcune fasce deboli della popolazione, si usare i mezzi pubblici. Provincia inclusa: parliamo anche di treni. Di gestione regionale.
Monopattini: dramma incidenti
In generale, nel 2023 il tasso di motorizzazione in Italia è salito a 69,4 auto ogni 100 abitanti (68,1 nel 2022), continuando così ad essere nettamente il più alto tra i grandi Paesi europei (58,6 in Germania, 57,2 in Francia, 54,1 in Spagna). Ma è ancora bassissima la quota di auto elettriche: sono appena lo 0,54% del totale, a cui si aggiunge il 5,41% di motori ibridi.
In quanto ai famigerati monopattini elettrici: nel 2022, abbiamo 2.929 sinistri con 16 morti, in aumento del 78% sul 2021. Nel 2023, addirittura 21 vittime. Poi c’è il bollettino di guerra che sfugge: i feriti da monopattino nei pronto soccorso. I Comuni non amano che questi dati siano divulgati.
Report autorevole
L’indagine si basa su un’indagine campionaria annuale sulla mobilità della popolazione italiana residente tra 14 e 85 anni, attraverso interviste telefoniche (70% del totale, con metodo CATI) e via computer (30% del totale, con metodo CAWI); è attualmente alimentata da 24 annualità, dal 2000 al 2023. Rileva in modo dettagliato e sistematico tutti gli spostamenti effettuati dall’intervistato nel giorno precedente l’intervista (solo giorni feriali, dal 2018 anche fine settimana), a eccezione degli spostamenti a piedi che hanno richiesto meno di 5 minuti di tempo, i quali sono rilevati ma non descritti. Il report racconta in modo analitico: lunghezza e tempo di percorrenza, origine e destinazione, motivazione, sistematicità, mezzo di trasporto utilizzato.
Non è inclusa la componente di domanda dei non-residenti presenti sul territorio nazionale, ovvero in larga parte la mobilità turistica: comunque, si muovono in auto anche loro. O di proprietà oppure a noleggio a breve termine.