L’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca ha riportato al centro dell’attenzione, ove mai ce ne fosse bisogno, Elon Musk. Il fondatore di Tesla, infatti, ha foraggiato generosamente la campagna elettorale repubblicana, venendo ripagato dal tycoon con un posto nella sua prossima squadra di governo, quello di responsabile per l’efficienza governativa.
Attenzione che, del resto, è subito stata incrementata dalle voci relative all’eliminazione del credito d’imposta di 7.500 dollari per l’acquisto di auto elettriche. Una mossa che, all’atto pratico, andrebbe ad avvantaggiare soltanto Tesla, a detrimento di case come Ford e Generale Motors, che stanno spendendo moltissimo sull’elettrificazione della propria gamma, perdendo altrettanto per ogni modello venduto.
Ora, però, hanno ripreso a circolare voci che, in caso di conferma, riproporrebbero un tema di lunga data della discussione politica, ovvero quello relativo ai monopoli. Le indiscrezioni sono quelle relative ad una possibile acquisizione di Ford da parte di Tesla. Ma cosa c’è di vero? Proviamo a capirlo.
Elon Musk e la Ford, la smentita dell’Ovale Blu
Elon Musk avrebbe acquistato la Ford: questa è la voce che sta circolando sul web ormai da giorni. Tanto da spingere più di un osservatore a chiedersi se sia realtà o se, come è più probabile, si tratti di una semplice leggenda metropolitana, l’ennesima.
Se la voce fosse reale, configurerebbe in effetti la formazione di un vero e proprio impero automobilistico. Con tutte le conseguenze del caso, a livello di antitrust, un tema che negli Stati Uniti sembra ancora essere visto con una certa attenzione dal potere politico, come dimostra il caso di Libra, la criptovaluta che Facebook (ora Meta) avrebbe voluto varare in qualità di strumento di pagamento sul social media.
Una voce talmente insistente, che ha costretto infine la casa dell’Ovale Blu a smentire con decisione, nella speranza di stroncarne la diffusione. Ovviamente l’averla definita totalmente falsa e prova di fondamento non ha fatto altro che spingere l’opinione pubblica a parlarne ancora, sino allo sfinimento.
Cosa c’è di vero, nella vicenda?
La smentita di Ford è del tutto comprensibile, trattandosi di un gruppo quotato in borsa. Al tempo stesso è destinata ad alimentare le voci circolanti, come accade sempre in queste occasioni. La domanda che ci si dovrebbe porre, però, è la seguente: Elon Musk può realmente procedere all’acquisizione di Ford?
Da un punto di vista finanziario, per l’uomo più ricco del mondo non dovrebbero esserci eccessivi problemi nel procedere ad un’acquisizione di questo genere. Il patrimonio personale di Musk, infatti, ammonta a circa 309 miliardi di dollari, stando agli ultimi dati. Quasi il doppio, quindi, rispetto ai 164,3 miliardi che vale al momento Ford, in termini di capitalizzazione di mercato.
Il problema è però rappresentato proprio dalle leggi antitrust in vigore negli Stati Uniti. Che vietano in pratica la formazione di monopoli. E come tale si configurerebbe, in effetti, una nuova galassia formata da Tesla e Ford. Tanto da rendere se non impossibile, perlomeno inopportuna una mossa simile
Le voci sull’acquisizione di Ford circolano già da un anno
Se le voci sull’acquisizione di Ford da parte di Elon Musk sono destinate a sollevare comprensibile rumore, occorre comunque sottolineare come siano partite da alcuni video comparsi su YouTube. Video che sono stati elaborati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, senza naturalmente fornire supporti di alcun genere sulle eventuali fonti.
Non solo non esistono riscontri verificabili, al proposito, ma questi video circolano ormai dal giugno del 2023. Ovvero molto prima delle ultime vicende che hanno visto il diretto impegno di Musk nell’agone politico. E vanno ad aggiungersi ad altre indiscrezioni relative all’acquisizione di aziende come Walt Disney e CNN.
Si tratta, perciò, si semplici operazioni tese a riscuotere facili click o visualizzazioni online. E per capire che è così sarebbe bastato leggere l’avvertenza in fondo a uno di questi video su YouTube, il quale recitava: “Disclaimer: questo video si basa su voci e finzione”.