Incubo Ecotassa auto per vetture usate provenienti dall’estero, già immatricolate in un altro Stato. L’Agenzia delle Entrate esige il pagamento, con avvisi inviati in questi giorni. Qualche automobilista ha chiesto spiegazioni. Ecco le risposte tramite lettera o PEC che l’Agenzia delle Entrate sta inoltrando a parecchi automobilisti italiani. A scrivere è la Direzione Provinciale di una data città (ufficio territoriale). Titolo “Ecotassa”.
“Gent.le [sic, col punto anziché la “i”: boh, sarà rimasto in canna una specie di Gentilissimo] contribuente, l’imposta accertata con avviso xxxxx prot. xx del x/x/2024, fa riferimento alla cosiddetta Ecostassa introdotta dall’articolo 1, commi da 1042 a 1047, della legge 30 dicembre 2018, numero 145 (Legge di bilancio 2019) per il periodo che va dal 01/03/2019 e fino al 31/12/2021. Tale imposta risulta essere a carico di chi acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia un veicolo nuovo di categoria M1 (veicoli destinati al trasporto di persone) oppure immatricola in Italia un veicolo di categoria M1 già immatricolato in un altro Stato, con emissioni di CO2 superiori a 160 CO2 g/km, pertanto differisce da quello che è il Superbollo. Distinti saluti”.
La nostra traduzione della situazione infernale
Sì, l’Ecotassa auto è dovuta anche sull’usato di importazione. Lo dice l’Agenzia delle Entrate nella risposta 166 (pubblicata il 9 marzo 2021) a un’istanza in cui l’interpellante la riteneva non legittima. Secondo l’automobilista, è discriminante rispetto all’usato italiano. Quindi non compatibile con le regole Ue del libero scambio. Secondo l’Agenzia delle Entrate, invece, si paga. Conta quello che dice l’Agenzia, chiamandola “Ecotassa – Imposta per l’acquisto e l’immatricolazione in Italia di veicoli di categoria M1 con emissioni eccedenti la soglia di 160 g/km – Articolo 1, comma 1042, della Legge N. 145 del 2018”.
Legge non molto chiara
Da dove nasce il guaio? La legge Bilancio 2019 diceva: “L’imposta di cui al comma 1042 è altresì dovuta da chi immatricola in Italia un veicolo di categoria M1 già immatricolato in un altro Stato”. Nuovo o usato? Illusione nella risoluzione 32/E dell’Agenzia delle Entrate: parlava di “acquisto del veicolo nuovo effettuato all’estero”. Non parlava di usato. Ma i sogni muoiono all’alba. E si torna al testo di legge, che non specificava.
Domanda lecita
Se lo Stato italiano tassa l’usato che arriva da un Paese Ue, viene rispettato il principio della libera circolazione delle merci? A quanto pare, sì. E comunque, la norma ha un obiettivo chiaro, dice l’Agenzia: disincentivare le auto ad alte emissioni climalteranti in Italia (parliamo della famigerata CO2, anidride carbonica). Insomma, si deve proteggere l’ambiente. Stando all’Agenzia, la circolazione è legata all’immatricolazione in Italia. Non c’entra niente la provenienza dell’auto.
Caos totale CO2
Bene. Allora, l’Ecotassa si paga. Quanto si versa? In rapporto a cosa? Esempio: se Tizio ha un reddito superiore a Caio, Tizio paga più tasse di Caio. Ma per la vettura, come si fa?
Se l’auto, immatricolata entro fine 2020 con ciclo NEDC, emette più di 160 g/km CO2, l’Ecotassa si paga. Minimo 1.100 euro. Massimo, oltre 250 g/km, 2.500 euro. Fasce intermedie per 176-200 g/km (1.600 euro) e 201-250 g/km (2.000 euro).
Se l’auto, immatricolata dopo con ciclo WLTP, emette più di 190 g/km CO2, l’Ecotassa si paga. Minimo 1.100 euro. Massimo, oltre 290 g/km, 2.500 euro. Fasce intermedie per 211-240 g/km (1.600 euro) e 241-290 g/km (2.000 euro).
Benvenuti nel girone degli automobilisti ecotassati
Se tu non sai il valore di CO2 (parliamo di vecchi usati dall’estero, con libretti spesso anomali), allora chiedi alla Casa copia del COC (Certificato di Conformità). Sperando che la Casa esista ancora. E che ti dia il COC in fretta. Altrimenti, chissà quanto paghi: rischi la legnata.
Conviene pagare
Per la cronaca, sulla questione la burocrazia ha prodotto:
una legge nel 2019,
una risoluzione nel 2019,
una circolare nel 2019,
una risposta in un question time nel 2019,
una risposta nel 2021.
Vale l’ultimo orientamento dell’Agenzia delle Entrate: pagare. A nostro avviso, meglio eliminare ogni debito, e pure in fretta. Prima che lo stesso cresca con sanzioni e interessi. Massima cautela con i responsabili dei forum e con gli influencer nei social che spingono a fare ricorso: sono esortazioni basate sul vostro denaro, non sul loro.
Superbollo: una cosa diversa
Dal 2012, i proprietari di auto con più di 185 kW devono pagare il Superbollo (assieme al bollo, la tassa di proprietà dell’auto, da versare alla Regione). Sono 20 euro per ogni kW eccedente i 185 kW. Da anni, a rotazione, con cadenza trimestrale, qualche politico dice che bollo e Superbollo verranno eliminati. Oppure esce la fake che bollo e Superbollo sono stati eliminati. In realtà, sono vivi e vegeti. Anzi, più si diffonde la news che stanno morendo, e più la loro esistenza si prolunga. Sarebbe opportuno che quei propagatori di bufale (di grandissimo successo, peraltro) si zittissero.