Motore 1.5 BlueHDI Motore 1.5 BlueHDI

Ecco l’app per prevenire la rottura della catena a bagno d’olio dei vergognosi motori PureTech Stellantis

L’applicazione è disponibile per ora in Francia, mentre per l’Italia non è ancora chiaro se sarà offerta

I motori 1.5 BlueHDi di Stellantis sono stati oggetto di una lunga serie di segnalazioni, nel corso degli anni. Se gli inconvenienti che li riguardano non hanno raggiunto i numeri fatti registrare dagli ormai controversi PureTech, al tempo stesso sono stati molti i possessori di veicoli della casa italofrancese a doversi rivolgere alle officine per dare vita alle necessarie riparazioni.

Advertisement

In particolare, tra il 2018 e il febbraio del 2023, si è verificato un vero e proprio stillicidio di segnalazioni, riguardanti autoveicoli su cui erano appunto stati montati i motori 1.5 BlueHDi DV5. Per i quali sussiste l’eventualità di un allungamento o addirittura di una completa rottura della catena chiamata a stabilire il necessario collegamento tra i due alberi a camme. Possibilità destinata a rivelarsi una vera e propria rotta per il portafogli dei conducenti interessati. Ora, però, si prospetta una possibile soluzione tesa a tamponare una situazione comunque critica.

I veicoli interessati dal problema sarebbero addirittura 760mila

Advertisement

Gli utenti interessati dal problema relativo ai motori 1.5 BlueHDI sarebbero non meno di 760mila. Ovvero i proprietari di veicoli Peugeot e Citroen che lo montano. Tremila di questi hanno già avuto l’opportunità di sostituire in maniera completa la catena e per andare incontro alle loro esigenze sarebbe stata utilizzata un’app specifica per smartphone.

Motori 1.5 BlueHDi di Stellantis

L’operazione sembra essere andata effettivamente a buon fine, se si considera che il passato 20 marzo Stellantis ha esteso il sistema in questione a tutti i veicoli interessati. Ma di cosa si tratta, precisamente?

In pratica, il sistema di diagnosi audio predisposto all’uopo si incarica di andare a registrare il rumore della catena in oggetto. Lo scopo dell’operazione è naturalmente teso a cercare di capire se la stessa stia funzionando in maniera regolare o se, al contrario, si prospettino delle anomalie in grado di influenzare il procedimento.

Un sistema teso alla prevenzione, più che alla cura

Advertisement

Il funzionamento dell’app, quindi, è stato impostato in maniera tale da monitorare il movimento della catena. E, capendo che la stessa si trova in fase di allungamento, renderebbe possibile prevenire l’aggravamento del problema in atto.

Cercando di esemplificare al massimo la descrizione, l’iter procedurale prevede l’inserimento nell’app da parte dell’operatore incaricato di tutte le informazioni di rilievo disponibili sul veicolo sottoposto alle sue cure. Un novero in cui vanno a rientrare, ad esempio, il numero di serie, il tipo di catena montata e il chilometraggio effettivo percorso. Con una limitazione, quella rappresentata dal fatto che il motore sottoposto all’analisi sia esclusivamente quello codificato DV5R con catena da 7 millimetri.

Dopo questa operazione preliminare, al meccanico spetta il compito di aprire il cofano, far partire il veicolo e procedere al posizionamento del dispositivo ad una trentina di centimetri dal motore, in totale assenza di rumori di fondo. Dopo aver registrato il suono, per una ventina circa di secondi, l’app inizia la sua analisi restituendo il verdetto. Ovvero indicando la necessità o meno di sostituire la catena.

Advertisement

Il sistema di diagnosi così concepito, ha un pregio di non poco conto. Consente cioè di prevenire, piuttosto che di curare. E in tal modo permette di limitare l’intervento alla sostituzione della catena, invece che dell’intero motore. Ai proprietari delle vetture in questione, quindi, spetta il compito di ascoltare il proprio motore. Nel caso in cui dovessero avvertire un rumore inaspettato, possono prevenire guai più seri recandosi presso la propria officina di fiducia e sottoporre il veicolo all’analisi tramite app.

Il nuovo sistema è per ora disponibile in Francia

Il procedimento che abbiamo descritto, sembra per ora limitato alla sola Francia, ove del resto si sono verificati i problemi più seri, in tal senso. Per quanto concerne il nostro Paese ancora non si hanno notizie in merito.

Occorre anche sottolineare come ormi dal passato mese di gennaio Stellantis abbia deciso di accollarsi la totalità delle riparazioni per i modelli che hanno meno di sette anni e 180mila chilometri di percorrenza.

Advertisement

Uno scenario che, anche in questo caso, riguarda esclusivamente la Francia. La casa, comunque, consiglia agli interessati di utilizzare un nuovo lubrificante, al posto di quello consueto. Un consiglio il quale, però, non sembra abbia sortito grandi risultati.

X