Scontro terribile fra due attori: Il sindacato United Auto Workers (UAW) contro Stellantis e il ceo Carlos Tavares. Tremenda l’accusa, ossia pratiche di lavoro sleali. Ossia la società avrebbe violato il contratto di lavoro stipulato dalle parti lo scorso autunno. Di qui i reclami al National Labor Relations Board perché Stellantis si è rifiutata di fornire informazioni sui suoi piani futuri per i prodotti. Diverse sezioni locali del sindacato hanno anche presentato proteste in merito ai tentativi dell’azienda di spostare la produzione della Dodge Durango fuori dagli Stati Uniti. Dalla società per ora zero commenti, dice la Reuters.
UAW sfida Tavares
“Come UAW unita, intendiamo far rispettare il nostro contratto e far sì che Stellantis mantenga la promessa”, ha affermato il presidente dell’UAW Shawn Fain in una dichiarazione. Il leader ha preso di mira il ceo Tavares per le sue azioni alla guida dell’azienda, incolpandolo di quella che Fain ha definito “cattiva gestione” della Casa automobilistica, mentre vendite e profitti crollano.
Ritardi per colpa del manager lusitano
Fain ha evidenziato i ritardi di Stellantis riguardo a un investimento pianificato da un miliardo di dollari in un nuovo stabilimento e fabbrica di batterie a Belvidere, Illinois: questo sarebbe un altro segno che sta rompendo le promesse fatte nell’accordo di lavoro firmato l’anno scorso. Ad agosto, la UAW ha dichiarato di essere pronta a lanciare uno sciopero nazionale per questo e altri problemi alla Stellantis. Comunque, l’azienda ha precedentemente affermato di non violare il contratto nazionale della UAW. Se e quando dovesse replicare in modo più circostanziato, ne daremo notizia.