Con l’uscita di scena del CEO Carlos Tavares, iniziano a emergere le critiche da parte dei dipendenti di Stellantis nei confronti del loro ex leader. Diverse fonti, riportate dalla CNBC, lo accusano di aver gestito in modo discutibile la quarta casa automobilistica più grande al mondo, deteriorando i rapporti con i fornitori e privilegiando i guadagni a breve termine rispetto alla pianificazione strategica sul lungo periodo.
Ciò che sembra essere maggiormente contestato dai commentatori a stelle e strisce è la decisione di Tavares di eliminare il motore Hemi anziché puntare su una “versione più ecologica”. Questa mossa avrebbe posto fine a modelli iconici come la Dodge Challenger. “Tutti volevano mantenere il motore Hemi”, ha rivelato una fonte, ma Tavares si sarebbe imposto con una visione orientata alla sostenibilità, ritenuta da alcuni come inflessibile e “arrogante”. Una visione ben lontana dall’affetto e dalla passione per un certo modo di fare auto americano.
La spinta verso una mentalità più green è stata anche il motivo dell’arrivo della Dodge Charger Daytona elettrica prima della prevista versione a benzina Charger Sixpack. Stando al rapporto, i dirigenti di Stellantis avevano cercato di posticipare la priorità dei veicoli elettrici per mantenere il mercato vivace con modelli a combustione, ma tali suggerimenti sarebbero stati ignorati dal CEO.
La decisione di eliminare il motore Hemi riflette, secondo alcuni, una distanza siderale culturale tra i vertici europei e il mercato americano, dove i clienti continuano a preferire modelli più grandi e potenti. Un ex dirigente ha dichiarato che “Tavares ha sempre detto che il cuore dell’azienda è nell’Atlantico, ma era evidente che fosse in Francia”.
I dipendenti americani, citando altri motivi di perplessità, non avrebbero apprezzato abitudini manageriali come lunghe pause lavorative di un mese, comuni in Europa ma inusuali negli States. Un’altra critica riguarda la centralizzazione del potere, che avrebbe limitato l’autonomia dei capi dei marchi, portando all’uscita di figure chiave come Tim Kuniskis da Dodge e Ram (adesso rientrato), e Jim Morrison e Christian Meunier da Jeep.
Nonostante il ritorno di Kuniskis e i segnali di discontinuità, come la sospensione del programma di riduzione dei costi “Darwin”, però, la resurrezione del motore Hemi sembra improbabile, soprattutto nei modelli ad alte prestazioni sovralimentati come Hellcat. Tuttavia, il cambiamento di leadership offre a Stellantis l’opportunità di ripensare la propria strategia. L’identità americana sarà ancora sacrificata in nome di una leadership “troppo europea”?