Dongfeng presente al Salone dell’Auto di Torino: fumata bianca con il Governo?

Francesco Armenio
Dongfeng, casa automobilistica cinese, sembra sempre più vicina a stringere un accordo con il Governo italiano.
Dongfeng all’attacco 1

Negli ultimi giorni si è tornati a parlare di Dongfeng, casa automobilistica cinese che sembra sempre più vicina a stringere un accordo con il Governo italiano per la produzione di veicoli nel Bel Paese. Un ulteriore indizio che le trattative stanno proseguendo nel verso giusto potrebbe essere la presenza del marchio al prossimo Salone dell’Auto di Torino, che si terrà dal 13 al 15 settembre. Durante l’evento il marchio cinese presenterà diverse novità, e chissà se non ci sarà modo di ufficializzare anche l’accordo con il Governo.

Dongfeng sbarcherà in Italia? L’accordo con il Governo è sempre più vicino

dongfeng

Presso il suo stand al Salone dell’Auto di Torino 2024, Dongfeng presenterà “importanti novità di prodotto”, che includono anche il marchio Voyah, senza però andare troppo nello specifico. Al momento non ci sono indicazioni su come stanno proseguendo le trattative, eccetto per il fatto che si trovano in una “fase avanzata”. L’obiettivo del Governo, che in passato ha ricevuto il rifiuto di altre case automobilistiche come BYD e Chery, che hanno scelto rispettivamente Turchia e Spagna, è quello di trovare un accordo per una produzione di almeno 300.000 veicoli che, in aggiunta a Stellantis, dovrebbe superare il milione di veicoli prodotti in un anno nel Paese.

L’Italia è uno dei paesi europei che produce meno veicoli in assoluto e il motivo è la presenza, al momento, della sola Stellantis. Se consideriamo poi che il Gruppo guidato da Carlos Tavares ha scelto, poco alla volta, di puntare sempre più su altri stabilimenti come quelli in Polonia, Serbia o Marocco, ecco che la produzione italiana cola sempre più a picco. Un esempio è il caso dell’Alfa Romeo Milano, che ha cambiato nome in Junior in seguito alle polemiche della produzione in Polonia, o la nuova Fiat Grande Panda, che viene prodotta in Serbia. Nel frattempo, gli stabilimenti italiani si trovano in grande difficoltà, come Mirafiori.

Difficile anche convincere case automobilistiche estere a investire in Italia, causa i costi elevati e una burocrazia spesso incomprensibile. Non ci resta dunque che attendere novità in merito alle trattative tra la casa automobilistica cinese e il Governo italiano, sperando in una tanto attesa fumata bianca.

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