Disastro delle vendite auto in Europa nel primo semestre 2024: per 3 motivi

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il web ribolle di vendite auto in Europa che aumentano. La prospettiva è errata, perché si fanno paragoni col 2023, anno disgraziato: a giugno +3,6%, con 1.310.989 immatricolazioni.
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Il web ribolle di vendite auto in Europa che aumentano. La prospettiva è errata, perché si fanno paragoni col 2023, anno disgraziato: a giugno +3,6%, con 1.310.989 immatricolazioni rispetto allo stesso periodo 2023; nel primo semestre con 6.879.438 unità +4,4%. Le cose bisogna vederle nel modo giusto. Rispetto al primo semestre del 2019, ossia sul periodo pre pandemia, il calo è di ben il 18,4%. Questo è il paragone corretto, come evidenzia Gian Primo Quagliano, numero uno del Centro Studi Promotor: “Il prodotto interno lordo dell’area ha già recuperato i livelli ante-crisi. Il settore dell’auto accusa un forte ritardo rispetto al contesto dell’economia”. 

Le 3 cause del crollo

1) Per il CSP, i prezzi delle vetture sono fortemente aumentati dal 2019 a oggi. Le vendite nella situazione post-crisi sono sostenute dalle imprese, comprese quelle di noleggio, che riescono a recuperare i maggiori costi per l’acquisto aumentando i prezzi dei servizi. I privati, dipendenti, hanno sempre lo stesso salario. O qualche soldino in più, ma davvero poca roba. C’è un rallentamento nella sostituzione delle auto a fine corsa con conseguenze pesanti su sicurezza della circolazione e ambiente.

2) La transizione all’elettrico. “Questo fattore determina forti incertezze nel pubblico nella scelta dell’auto da acquistare per sostituirne una già posseduta – dice Quagliano -. Recente indagine condotta in Spagna: il 48% degli automobilisti che intendono sostituire la loro auto ritardano la decisione di acquisto in quanto sono tentati di passare all’elettrico, ma non si sentono ancora sicuri”. Temono che questa scelta sia scorretta per la loro situazione.

3) Timori e riserve sulla scelta dell’auto elettrica come soluzione destinata a sostituire completamente le vetture con altri tipi di motorizzazioni. La quota delle auto elettriche sulle immatricolazioni è in ripiegamento in quanto nel primo semestre è scesa al 13,9% contro il 14,2% dello stesso periodo dell’anno scorso. Idem nel maggior mercato dell’auto dell’area, quello della Germania, in cui la quota dell’elettrico è passata dal 15,8% al 12,5% del primo semestre 2024.

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Incentivi barcollanti

In sintesi, si segnala da più parti, che il mercato dell’auto elettrica aumenta quando è sostenuto da incentivi, ma non mantiene poi le posizioni acquisite quando i bonus finiscono. Il problema è però che cosa succederà quando gli effetti di questi incentivi finiranno. Si naviga a vista.

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