Denza D9, tutti i dettagli: esterni, interni, tecnologia, prezzi, uscita

M Magarini
Dalla Cina arriva in Europa una nuova vettura a trazione 100% elettrica, la Denza D9: saprà ripetere da noi i successi nella sua Nazione?
Denza D9

La competizione tra le Case cinesi si intensifica. Che il Paese dei Dragoni intenda fare sul serio nel mercato delle quattro ruote ormai chiunque lo sa, anche l’appassionato più distratto. Gli stessi capi d’industria delle principali realtà del mondo occidentale hanno ammesso di temerne l’invasione in massa. In particolare, le potenze emergenti mettono nel mirino il comparto elettrico, senza tralasciare nulla. Attesa all’edizione 2023 del Salone di Monaco, in programma a inizio settembre, la Denza D9 pare avere le credenziali adatte per lasciare una decisa impronta. Il marchio, nato oltre un decennio fa sotto forma di joint venture siglata tra Mercedes e BYD, esordirà in Europa con una monovolume. E mica una qualsiasi, stando agli obiettivi perseguiti.

Fonti vicine sostengono che nel mirino vi sia nientemeno che la Volkswagen ID. Buzz. Avrà effettivamente i numeri adatti anche solo a metterle i bastoni tra le ruote? Per rispondere servirebbe la provvidenziale sfera di cristallo. D’altro canto, le premesse appaiono parecchio incoraggianti, tenuto conto della lungimirante campagna di rafforzamento adottata dalla BYD.

Una potenza ormai familiare pure lungo i confini europei, destinata a rafforzarsi nel corso dei prossimi anni. Alla radice vi è l’obiettivo di attaccare qualsiasi segmento, a prescindere da quale esso sia. Precludersi delle opportunità di mettere a segno dei buoni volumi d’affari è tutto fuorché un’opzione. L’azienda asiatica ha già dato il via alla commercializzazione delle bev sul suolo continentale e probabilmente quanto abbiamo visto consiste giusto in un breve assaggio. Lo impongono pure le dirette concorrenti, a cominciare dalla connazionale Geely, ormai alle calcagna.

Onde evitare di essere messa in ombra, studia un’offensiva completa, comprensiva, appunto, della Denza D9, di cui vi andremo a parlare nei paragrafi seguenti. A tal proposito, c’è un sacco da raccontare e lo faremo, di consueto, partendo dagli esterni. Quindi, ci focalizzeremo sugli interni e, infine, sui motori e prezzi, al fine di fornire un prospetto chiaro ed esauriente.

Denza D9: gli esterni

Denza D9

Apriamo la disamina con le dimensioni della Denza D9:

ModelloLunghezzaLarghezzaAltezza
D9 20245.250 mm1.960 mm1.920 mm

Gli stilemi saranno quelli abituali delle monovolumi, votate alla praticità, con i fronzoli ridotti all’osso. In differenti comparti, la forma potrà, infatti, pur prevalere sulla sostanza, eccetto qui. Scendere a compromessi in termini di funzionalità significherebbe allontanare il potenziale acquirente. Scendendo nei dettagli, la lunghezza è di 525 cm e la zona frontale presenta una grande griglia dall’andamento verticale.

Sotto certi aspetti richiama l’identità della Hyundai e ciò farà piacere alla maggior parte del pubblico italiano. I numeri di mercato attestano la bontà del corso intrapreso dal Costruttore sudcoreano, con la continua apertura di nuovi store e alcuni esemplari capaci di ritagliarsi una posizione di primo piano. Un ulteriore tratto della Denza D9 degno di nota consiste nei fari, raffinati nelle linee.

A ogni modo, qualche orpello è presente, in primis le prese d’aria nel paraurti. Collocate in senso verticale, rispondono a una mera finalità decorativa, malgrado siano di dimensioni assai generose. I cerchi in lega sono da 19 pollici e nel lato posteriore viene conferito un po’ di carattere, attraverso dei semplici e astuti accorgimenti. Chiunque si sia occupato di realizzare gli sketch aveva ben presente la personalità da conferire alla vettura e lo si capisce subito. Dal canto nostro, crediamo sia interessante scoprire quale sarà il responso degli utenti in merito alla soglia di carico, molto bassa.

Qui ci troviamo dinanzi a un raro azzardo assunto dal centro stile, interessato perlopiù alla praticità del mezzo. Ad averli spinti in tale direzione deve essere stata la consapevolezza di catturare l’attenzione. Perché un approccio fin troppo accademico, privo di mordente, avrebbe implicato l’eventualità di passare totalmente inosservato. Nel dubbio, la squadra di lavoro si è spremuto le meningi.

Gli interni

La Denza D9 prevede due porte posteriori scorrevoli e ad apertura elettrica. Ne deriva una maggiore facilità di accesso a un abitacolo capiente, dove sia il conducente sia i passeggeri hanno maniera di stare comodi. In totale, è possibile usufruire di tre file di sedili per sette posti a sedere (2+3+2). Dei dati interessanti, in linea con le rappresenti della categoria. A convincere è, soprattutto, il pacchetto delle dotazioni di bordo. Che la tecnologia ricopra un ruolo chiave nella scelta del cliente medio è risaputo. E qui ci troviamo dinanzi a una suite di elevato profilo, alla faccia di chi crede ancora in certi pregiudizi. La Cina ha smesso da un bel pezzo a questa parte di realizzare modelli di qualità mediocre e Denza D9 è figlia del nuovo corso, con un display da 10,25 pollici adibito a quadro strumenti, mentre il più generoso touchscreen da 15,6 pollici permette di gestire le funzioni di infotainment.

Non mancano poi le tendine automatiche per i finestrini laterali, il climatizzatore automatico a quattro zone e addirittura i monitor touch aggiuntivi nei braccioli posteriori. L’infotainment conta sul sistema operativo Denza Link 5G e buona parte delle superfici è rivestita in pelle, che aumenta notevolmente la percezione di valore del mezzo. Il lavoro compiuto dal dipartimento tecnico è stato davvero ottimo, anche se una risposta definitiva la si avrà solo in seguito alla prova sul campo.

Nemmeno le monovolumi hanno l’opportunità al giorno d’oggi di adagiarsi sugli allori e qui ne abbiamo una fulgida rappresentazione. La bontà delle idee vagliate prospetta un’era favorevole alle moderne generazioni di utenti, sensibili al fascino degli strumenti hi-tech di ultimo grido. Se gli spazi seguono a pieno le regole base del “gioco”, il fiore all’occhiello è il cervello elettronico.

Motori e prezzi

Il nuovo minivan elettrico si basa sulla piattaforma BYD 3.0. Ergo, attinge in pieno dalla tecnologia associata e all’aspetto meccanico, compresa la generosa batteria da 103 kWh di capacità, preposto ad alimentare uno o due unità elettriche. La versione base prevede la trazione anteriore ed è in grado di erogare una potenza massima di 312 CV. Su un gradino superiore si colloca l’allestimento con un modulo elettrico aggiuntivo nella zona posteriore per 369 CV complessivi. Secondo il ciclo di misurazione cinese CLTC, l’autonomia di percorrenza in modalità full electric è di 620 km. Premesso che i valori di riferimento risultano di norma più generosi rispetto alla controparte europea, decretata con il ciclo WLTC, nel Vecchio Continente si aggirerà intorno ai 500 km.

In Asia è presente pure la versione plug-in hybrid (PHEV), ma gli stessi portavoce dell’azienda hanno messo in chiaro di voler proporre in Europa esclusivamente la tipologia full electric. Al momento mancano delle informazioni dettagliate circa la velocità di picco e l’accelerazione da 0 a 100 km/h. A livello di prezzo, trattandosi di un sub-brand di lusso di BYD, si dovrebbe aggirare tra i 50 e i 60 mila euro. Il via alle consegne avverrà nel 2024. Resta da capire se l’Italia sarà uno dei territori coperti fin dal principio o se, al contrario, si attenderà un secondo frangente. Denza D9 insegue il successo anche in Europa contro avversarie di assoluto rispetto quali la Mercedes EQV, la Volkswagen ID. Buzz e, al suo approdo, la Volvo EM90.

Michael Shu, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Byd Europa e della Divisione Cooperazione Internazionale, evidenzia come BYD sia fortemente impegnata nell’introduzione di bev innovative e ad alta tecnologia sul suolo europeo. L’IAA di Monaco viene ritenuta la cornice ideale per presentare le new entry in commercio. Approdano mossi da enorme entusiasmo, decisi a svelare ulteriori progressi compiuti e altri prodotti. Andranno avanti a costruire relazioni con partner europei, allo scopo di portare a una cooperazione vantaggiosa per ciascuno degli attori coinvolti.

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