Dazi auto elettriche cinesi? Il capo della Ferrari, Vigna: l’Europa si svegli

Ippolito Visconti Autore News Auto
Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari, ha usato varie metafore con allusioni per parlare di dazi auto elettriche cinesi imposti dal Vecchio Continente.
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Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari, ha usato varie metafore con allusioni per parlare di dazi auto elettriche cinesi imposti dal Vecchio Continente: “L’Europa deve svegliarsi. Se qualcuno corre più veloce di noi, dobbiamo essere noi a correre più veloci di lui. Non lanciare chiodi sulla strada per eliminare gli avversari. Questa è una legge semplice. E la Ferrari lo sa benissimo”. Traduzione nostra personale: Cina e Case auto cinesi sono più veloci e più forti con le loro auto elettriche, i politici Ue anziché correre nella competizione accanto al rivale gettano i chiodi per bucare le gomme altrui. Comportamento anti sportivo. Tutto questo è emerso all’inaugurazione del nuovo Ferrari E-Building, dove E sta per elettrico. Pertanto anche di auto elettriche cinesi si è parlato.

Il Ferrari E-Building, la nuova fabbrica destinata ad accogliere tutti i modelli dell’attuale gamma più l’elettrica che debutterà a fine 2025, non ha come obiettivo quello di incrementare i volumi produttivi. Il target è garantire maggiore flessibilità e consentire personalizzazioni ancora più elevate di ogni singolo esemplare. Lo vuole Vigna: “Chi si ferma è perduto”. Quante elettriche vuole vendere Ferrari? Risposta di Vigna: saranno i clienti a decretarne i numeri. In parallelo, il Cavallino Rampante galopperà col termico e con altre tecnologie, ossia eFuel e idrogeno: i plurifrazionati, icona del marchio fin dalla sua nascita, vivranno ancora tanto. Pertanto ok ai V12, V6, V8 più, un domani, il full electric Ferrari sulla stessa linea in contemporanea. Quale chimica delle batterie? No accumulatori Lfp: si vedrà.

Dazi cinesi: tutte le tappe

Ma vediamo cosa accadrà all’Ue con gli extra dazi provvisori sulle elettriche cinesi fatte in Cina e vendute in Europa: compresi tra il 17,4% e il 38,1%, oltre alla tariffa standard del 10% per le importazioni di auto. I dazi entreranno in vigore entro il 4 luglio. I dazi provvisori possono essere imposti entro nove mesi dall’inizio di un’indagine antisovvenzioni dell’Ue, se la Commissione ritiene che sia necessario prevenire un danno all’industria. Possono essere applicati per un massimo di quattro mesi. Dopodiché la Commissione deciderà se applicare dazi definitivi. Nel caso dei veicoli elettrici, la scadenza è il 3 novembre. Se i dazi definitivi sono inferiori o non vengono applicati, i dazi provvisori vengono adeguati di conseguenza. Fino ad allora, le autorità doganali richiedono solo una garanzia bancaria da parte degli importatori. I dazi possono anche essere applicati retroattivamente fino a 90 giorni.

Entro il 4 luglio 2024, la Commissione pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale Ue un documento che dettaglia l’indagine. I dazi provvisori entreranno quindi in vigore il giorno successivo. Cina e produttori cinesi di veicoli elettrici hanno fino al 18 luglio per commentare i risultati. Possono anche chiedere un’audizione. La Commissione ha già visitato più di 100 siti di case automobilistiche in Cina e in Europa e ha svolto la maggior parte delle indagini. I dazi definitivi sono spesso leggermente inferiori alle aliquote provvisorie.

Tesla a parte. Chiederà alla Commissione di calcolare un’aliquota del dazio separata. La Casa è texana (Usa), non cinese, ma fa la Model 3 a Shanghai e la vende da noi. Forse, per Tesla, un’aliquota inferiore al 21%.

In alternativa ai dazi, gli esportatori possono impegnarsi a vendere i propri prodotti a un prezzo minimo o superiore. Gli esportatori cinesi hanno concordato un simile impegno nel caso dei pannelli solari dieci anni fa. Tuttavia, le auto sono merci particolari, quindi è difficile immaginare come si possa applicare un prezzo minimo.

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Vigna sulla Ferrari in Formula E: “Non ha appeal”

Pettegolezzi in passato sulla Ferrari in Formula E. Ma ecco Vigna: “La Formula E non ci interessa. Non ha molto appeal per noi. Continueremo a concentrarci sulla Formula 1. Abbiamo già fatto le nostre scelte nel motorsport: la F1, il WEC e le Ocean Races”.

I numeri del Ferrari e-building

Ferrari ha investito circa 200 milioni di euro nel nuovo edificio di 42.500 metri quadrati, che si aggiunge a quello già esistente a Maranello: è un’ulteriore linea di assemblaggio di auto. Questo aumenta la capacità di produzione teorica complessiva dell’azienda a circa 20.000 auto all’anno, rispetto a meno di 14.000 consegnate nel 2023. La Casa automobilistica produrrà internamente anche componenti chiave per veicoli elettrici nel nuovo stabilimento, inclusi assali, motori e assemblaggio di batterie. 

Se la Cina si ribella ai dazi

I commenti per il 15 luglio. Al termine dell’indagine, la Commissione può proporre dazi definitivi, normalmente applicabili per cinque anni. Può essere bloccato se una maggioranza qualificata dei 27 membri dell’Unione europea si oppone alle misure. Una maggioranza qualificata significa 15 membri dell’UE che rappresentano il 65% della popolazione dell’Ue. Ossia, Germania più Svezia e altre nazioni, che sono per il no ai dazi.

Qualsiasi azienda non inclusa nel gruppo campione di BYD, Geely e SAIC che desideri avere un proprio dazio individuale può chiedere un riesame accelerato. La Commissione può effettuare una revisione intermedia dopo che è trascorso un anno se le misure non sono più necessarie o se non sono sufficienti.

Le aziende possono impugnare le misure presso la Corte di Giustizia europea. La Cina può portare l’Unione europea nell’Organizzazione mondiale del commercio. Molto seccato il Partito Comunista Cinese: su 1,6 milioni di auto esportate dalla Cina nel mondo, 400 mila vanno in Europa. La guerra commerciale Bruxelles-Pechino si infiammerà.

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