Dazi auto elettriche bassi: ora la Cina scaricherà tutta la sua potenza sulla povera Europa

Ippolito Visconti Autore News Auto
Gli extra dazi Ue anti auto elettriche cinesi sono molto bassi: dal 17,4% al 37,6%. Andavano imposte tasse fortissime o, in alternativa, lo zero assoluto.
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Gli extra dazi Ue anti auto elettriche cinesi sono molto bassi: dal 17,4% al 37,6%. Andavano imposte tasse fortissime o, in alternativa, lo zero assoluto. La via di mezzo è un boomerang scelto da politici europei distratti, disattenti. Infatti, i colossi auto del Dragone hanno margini di profitto tali da sorridere di fronte a queste mini barriere: venderanno più macchine per rifarsi.

Non solo: gli Stati Uniti hanno piazzato dazi del 102,5% sulle auto elettriche cinesi; l’Indonesia del 200%. Queste sì che sono barriere. Risultato: rifiutate dagli Usa, le Case del Dragone scaricheranno tutta la loro immensa potenza sul povero Vecchio Continente, stordito e malandato.

Da qualche parte ci dev’essere una valvola di sfogo per la produzione mostruosa della nazione della Grande Muraglia: i produttori cinesi riverseranno la potenza di fuoco nell’Ue quello che non potranno mai e poi mai vendere negli States. In una sorta di guerra commerciale automotive, i fronti erano due: States e Ue. Se gli yankees alzano un muro invalicabile, la Cina si concentra su di noi, come la strategia economico-militare c’insegna.

Micro dazi Ue: medicinale con effetti collaterali terribili

Il problema così si aggrava. L’Ue ha usato un pericolosissimo farmaco con effetti collaterali bestiali: il male andava estirpato grazie a politici decisi.

Adesso poi la Cina minaccia la ritorsione su auto europee e su altri prodotti che arrivano dai nostri Paesi: brandy, carne di maiale, prodotti dell’agricoltura. Prima o poi l’Ue farà marcia indietro, inanellando una via l’altra figuracce a livello internazionale che ci screditano. In parallelo, dopo aver tirato il sasso del bando termico 2035, ritraggono la mano. Il mondo ci guarda stupito.

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Invasione cinese delle ibride plug-in: tutto è pronto

Qualche società di consulenza “prezzolata” , dopo aver incassato fior di soldoni da Bruxelles per le indagini sull’automotive, non ne subirà le conseguenze: alla fine, loro sono esterni, non decisori. La Commissione Ue, tornando indietro, vedendo pure il trionfo delle destre alle elezioni di giugno 2024 legato all’auto elettrica, si affiderebbe ancora a quelle aziende per decidere il da farsi? Il Green Deal si è trasformato in Great Nightmare: un gigantesco incubo, mosso da propulsore diesel. I disastri della burocrazia ce li porteremo appresso negli anni, a livello sociale ed economico.

Se poi l’Ue dovesse eliminare il bando termico, la Cina ci inonderà delle sue ibride plug-in: a quel punto, che si fa, extra dazi pure sulle vetture ricaricabili? Un tunnel senza fine per il Vecchio Continente, nelle mani di decisori centrali disorientanti e ora terrorizzati dall’idea di perdere la seggiola d’oro in seno all’Ue. Lo sa bene BYD, che produce a tutto spiano sia elettriche sia ibride plug-in: è pronta a ogni scenario. Perché 27 nanerottoli, messi assieme in una sorta di Unione, non fanno un gigante come la Cina.

Dall’auto elettrica al cognac: Francia nel mirino

L’indagine antidumping della Cina sull’industria europea del cognac è ​​una reazione “occhio per occhio” ai dazi dell’Unione europea sui veicoli elettrici cinesi: lo dice il capo finanziario di LVMH, proprietario del cognac Hennessy, come riporta la Reuters. La Cina ha annunciato venerdì un’audizione sulle importazioni europee di brandy, aumentando la tensione lo stesso giorno in cui sono entrate in vigore le tariffe provvisorie della Commissione europea sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese. “Puoi essere un attore regionale con un ruolo molto particolare nella globalizzazione, come nel nostro caso, e ritrovarti comunque ostaggio di una serie di conflitti che non hanno nulla a che fare con le tue attività”, ha affermato Jean-Jacques Guiony, direttore finanziario di il conglomerato del lusso. D’altronde, Macron e la sua Francia hanno spinto per i super dazi Ue anti Cina, di qui la “vendetta”. Le guerre commerciali hanno effetti a catena negativi sul piano economico e politico.

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