Daimler Stahlradwagen: la prima carrozza motorizzata trasformata in autovettura

Walter Gobbi
Daimler Stahlardwagen carrozza a motore

Daimler Stahlardwagen carrozza a motoreLa Daimler Stahlardwagen è stata prima autovettura prodotta nel 1889 dalla Daimler Motoren Gesellschaft, l’azienda era nata nel 1890 ma ancora non aveva l’assetto societario e la capacità produttiva che oggi conosciamo e che è cresciuta principalmente grazie anche alla collaborazione con altri colossi automobilistici francesi e successivamente con BMW. Di questo primo modello, Daimler Stahlradwagen furono prodotti solo due esemplari, era un esperimento che fu presentato all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, la produzione di mercato doveva iniziare a breve ma ci furono due dinamiche che impedirono lo sviluppo, la prima fu la vicenda di Emile Levassor e la seconda l’impreparazione della società al concetto di autovettura, allora si usavano le prime carrozze motorizzate, gli autoveicoli erano visti come mezzi pericolosi e destinati al solo uso pubblicitario. Vediamo ora le caratteristiche tecniche di questo primo prototipo di autoveicolo. Partendo dal telaio si vede ancora la struttura della carrozza motorizzata, Gottlieb costruì un telaio tubolare in acciaio che permetteva il passaggio del liquido di raffreddamento al motore. Al posto della trasmissione di cinghia che veniva usata per le carrozze motorizzate venne inserito il primo cambio manuale a quattro marcia della storia. La Stahlradwagen supportava un motore bicilindrico a V con una cilindrata di 565 cm e che erogava potenza massima di 1,65 cavalli per raggiungere una velocità massima di 22 Chilometri. Ecco alcune note storiche sull’importanza di questo modello.

“Alla sua presentazione, la Stahlradwagen riscosse un notevole successo e l’esemplare presentato trovò subito un cliente e rimase quindi in Francia. Ma dopo un secondo esemplare prodotto, Gottlieb Daimler perse improvvisamente interesse per il progetto. Furono però realizzati altri 12 esemplari, commercializzati tra il 1892 ed il 1895, che però non furono commercializzati come Stahlradwagen, bensì come Schroedter-Wagen. Quest’ultimo modello, non prodotto da Daimler e Maybach (che si erano autoconfinati a lavorare in un’ala dell’Hotel Hermann a causa di gravissime divergenze con altri soci), ma da Max Schroedter, da cui il nome, raccoglie quindi l’eredità della Stahlradwagen per la presenza dei vari contenuti innovativi.

“L’importanza storica della Stahlradwagen sta non solo nelle sue innovazioni: il fatto di essere stata presentata a Parigi la rese anche fonte di ispirazione per alcuni intraprendenti personaggi del periodo pionieristico dell’automobile in Francia. Tra questi personaggi vi furono Armand Peugeot ed Emile Levassor, fondatori rispettivamente della Peugeot (intesa come Casa automobilistica) e della Panhard et Levassor. I due si sarebbero inoltre avvalsi del bicilindrico a V montato sulla Stahlradwagen, (Levassor ne acquisì i diritti di produzione, mentre Armand Peugeot ne comperò diverse quantità da Levassor stesso, nel corso degli anni, per montarli sulle sue vetture) e trassero spunto dal telaio della vettura tedesca per realizzare anch’essi delle vetture leggere“.

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