Dacia Spring 2024: come evolve l’icona del low-cost

M Magarini
Quale sarà l’aspetto finale della nuova Dacia Spring? Le ipotesi al vaglio sono ben tre, ognuna con pro e contro
Dacia Spring

L’attuale Dacia Spring, presente sul mercato europeo da soli tre anni, è già destinata a essere sostituita. Almeno così sembra, sulla base delle indiscrezioni provenienti dai soliti beninformati. Le sue prestazioni, ormai considerate obsolete, necessitano di un upgrade per restare competitive. Ciò non toglie nulla a una vettura capace di soddisfare i gusti più vari nel corso del suo onorato servizio. Il principale punto di forza va cercato nel costo, il più basso per un veicolo completamente elettrico disponibile nel Vecchio Continente. Con un listino a partire da 21.400 euro, è riuscita a catturare l’attenzione generale.

Dacia Spring: gli scenari per la low-cost a zero emissioni

Dacia logo

Nessun altro ha ottenuto risultati così positivi, nemmeno la Citroen e-C3, la BEV low-cost presentata nei mesi scorsi. Onestamente, la versione francese merita riconoscimento per il suo mantenimento sul mercato europeo, mentre la Dacia Spring è stata localizzata altrove, nella lontana Cina, al fine di mantenere sotto controllo i costi produttivi. Tuttavia, il notevole primato ancora conservato rende omaggio alle capacità del marchio guidato da Denis Le Vot, capace di ottimizzare le risorse economiche come solo pochi possono fare.

Il sito Auto-moto ventila tre ipotesi circa il futuro della Dacia Spring. La prima teoria fa riferimento alla Dongfeng Nano Box, recentemente sottoposta a un restyling con un nuovo cruscotto digitale. Siccome condivide la stessa base del modello a noi più familiare, è lecito aspettarsi un’evoluzione affine. Tuttavia, le modifiche apportate sembrano insufficienti a conferire l’essenziale tocco di rinnovamento, rischiando così di misurarsi sullo stesso piano delle dirette concorrenti.

Dacia Spring render
Credit Photo – Illustration © Julien Jodry

Un secondo filone di pensiero suggerisce che la Dacia Spring potrebbe essere un modello basato sulla Dongfeng Nammi 01. In quanto city car moderna, con una tecnologia avanzata e un abitacolo moderno, la proposta orientale attrae l’attuale generazione di conducenti. Sui medesimi principi potrebbe nascere la vettura rumena, adatta al suo stile e al suo prezzo competitivo. Tuttavia, qui sorge un problema: la Nammi 01 presenta caratteristiche premium, potenzialmente incompatibili con la filosofia low-cost del costruttore occidentale.

La terza via porta, invece, a un adattamento della Renault 5 EV. Si tratterebbe di un’idea facilmente realizzabile, dato che entrambi i brand appartengono al gruppo francese. Rivedere i tratti in nome dell’accessibilità costituisce un’opzione interessante. Peccato che la produzione in Francia e il prezzo elevato rappresentino dei potenziali ostacoli. La scelta definitiva sarà annunciata questo mese, durante il Salone di Ginevra, riportato in auge dopo il periodo di oscurità degli scorsi anni. In quel momento i fan avranno risposte definitive alle numerose domande.

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