La transizione elettrica messa in atto da Dacia avrà altre importanti novità in futuro, ma non così presto. Difatti, prima la Casa automobilistica rumena intende rafforzare la competitività delle auto che già ne compongono l’offerta commerciale. Tra i modelli destinati a un upgrade, i tecnici hanno messo anche mano sulla Dacia Spring per il 2023. Quanto sarebbe stato rilevante ne eravamo all’oscuro perché, fino a poc’anzi, i portavoce erano stati ben poco prodighi di anticipazioni. Vigeva il silenzio generale sui piani effettivi dell’azienda, inerenti alla vettura.
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Dacia Spring 2023: gli esterni
Ricapitoliamo, innanzitutto, le dimensioni della Dacia Spring 2023:
Modello | Lunghezza | Larghezza | Altezza |
Spring 2023 | 3.734 mm | 1.579 mm | 1.513 mm |
Secondo le voci ricorrenti, la piccola elettrica avrebbe avuto un aggiornamento delle motorizzazioni. Nella fattispecie, il sistema di propulsione pareva destinato a compiere un salto di livello. A ogni modo, si raccomandava di prendere la notizia con le opportune precauzioni. Ciò poiché dal quartier generale non erano giunte conferme ufficiali. Ergo, bisognava accontentarsi del chiacchiericcio. Che, spesso e volentieri, si dimostra, comunque, corretto.
Restava poi peraltro da stabilire la misura dell’intervento: sarebbe stato un mero ritocco oppure avremmo assistito a qualcosa di sostanzioso? Ecco la classica domanda da un milione di dollari…
Finalmente la capostipite della serie era uscita allo scoperto. Eppure, la curiosità intorno alla Dacia Spring 2023 permaneva. Perché, sebbene avesse il pregio dell’accessibilità, i valori prestazionali lasciavano un retrogusto amaro.
In occasione della conference call con gli investitori per i risultati finanziari del marchio, Luca De Meo aveva quantomeno fornito delle indicazioni. Il leader del gruppo Renault aveva dichiarato che la nuova new entry in listino dell’azienda sarebbe sbarcata nel 2024, come la Renault 5 e ulteriori modelli del conglomerato. Uno dei veicoli previsti consiste nella R5 “contrassegnata” Alpine. In definitiva, il management avrebbe in mente di anticipare la tabella di marcia rispetto alle precedenti affermazioni.
Lo stesso De Meo si era pronunciato sull’avvento della prossima Spring. L’introduzione dell’originale rimaneva recente, essendo, infatti, uscita nella primavera del 2021. E, oltretutto, aveva invaso anzitempo le strade cinesi, sotto il nome di Renault K-ZE. Dalla testata transalpina L’Argus pervenivano dei rumor. Nello specifico, il magazine si sentiva di escludere una Dacia Spring 2023 totalmente rinnovata. Invece, la tesi più calda parlava di un restyling corposo. I cambiamenti apportati sarebbero stati sorprendenti per chi è abituato alle manovre della Dacia, di solito poco propensa ad apportare delle grosse novità sugli esemplari di metà carriera.
Fondata sulla piattaforma CMF-A, la city car a zero emissioni avrebbe ricevuto una rivisitazione volta a favorirne il rendimento nel comparto elettrico. La soluzione originaria aveva il pianale CMF-AEV, nata da una costola della CMF-A sfruttata per i mercati emergenti. Quest’ultima è in circolazione da un po’ ormai, sette anni per la precisione: lo svecchiamento sarà fisiologico.
Da alcune immagini “rubate” dai fotografi spia, pareva che la Dacia Spring 2023 avrebbe cambiato volto. L’Argus aveva fornito delle illustrazioni ispirate alle prossime Duster e Bigster, il cui lancio avverrà grossomodo in contemporanea. Il magazine lo riteneva la giusta strada da imboccare per mantenere una coerenza stilistica.
In fondo, con il suo look da suv small-size, la Spring dava l’impressione di una Sandero 3 Stepway taglia “small”. Comunque, prima di darlo per assodato sarebbe toccato aspettare ancora un po’. In seno all’azienda hanno avuto luogo dei grossi stravolgimenti in tempi non sospetti. In un intervallo ristretto a capo del dipartimento di design si sono succedute tre figure differenti. Restava da vedere se le orme dei predecessori saranno seguito dal responsabile in carica, David Durand.
Con la partecipazione al Salone di Bruxelles, la Dacia è venuta allo scoperto con la Spring 2023, confermando delle ipotesi e smentendone altre. Durante la kermesse belga, il Costruttore rumeno ha presentato l’allestimento Extreme, che va a sostituire l’Expression. Il maggior tratto peculiare del design fa riferimento alla tonalità, con il massiccio impiego del Blu Ardesia per il corpo vettura. Fanno effetto contrasto i dettagli in rame su elementi del paraurti anteriore, le calotte degli specchietti retrovisori, i loghi e le barre portatutto del tetto.
Il Blu Ardesia è adottato pure nell’abitacolo, su plancia e portiere. Le finiture dei sedili in rame ribadiscono il concetto della tinta bicolore. Che piaccia o non piaccia, l’obiettivo di suscitare una reazione nel potenziale pubblico è stato centrato, a giudicare dai feedback iniziali.
Gli interni
Le caratteristiche dell’impianto di infotainment con Dacia Spring 2023 sono confermate. Ed ecco uno dei paradossi della macchina. Il “timore” dei responsabili era di conferirle un aspetto fin troppo moderno rapportato al resto del portafoglio prodotti. Tra l’ampio display touch centrale, la console centrale fluttuante e la strumentazione digitale, c’era il sospetto di puntare troppo in alto.
Non si intendeva far impallidire le altre proposte del marchio, anche a causa dello slogan commerciale adottato. Nella campagna promozionale gli addetti del marketing invocano un ritorno all’essenziale, il che avrebbe potuto stonare con gli interni. I progettisti hanno perciò preferito optare per un approccio conservatore, pure al fine di tenere sotto controllo i costi di produzione.
Motori e prezzi
Passando alle motorizzazioni, qualcuno sperava in uno step ulteriore. Nella fattispecie, si auspicava di dare il benvenuto a un propulsore da 60 CV, da affiancare all’unità da 44 CV. La seconda opzione, meno prestante, avrebbe avuto senso soprattutto se mantenuta in commercio a un prezzo agevolato, inferiore alla soglia dei 20 mila euro. L’Extreme risponde alla domanda più esigente sul fronte delle performance, superando, sebbene di poco, le previsioni. Difatti, il powertrain al 100 per cento elettrico è in grado di erogare 65 cavalli di potenza. Il progresso conferisce un boost in fase di accelerazione, in maniera da avere degli scatti “brucianti”.
Dato che si tratta di un’elettrica, la batteria è uno degli aspetti tecnici principali. L’accumulatore è di 26,8 kWh, necessari a raggiungere un’autonomia di percorrenza di 220 chilometri secondo il ciclo WLTP. Addirittura, in rete tenevano banco delle indiscrezioni circa una batteria più grande, capace di superare i 300 km. Forse sarà montata nella seconda generazione, intanto un miglioramento c’è e lo si dovrebbe scorgere.
Tirando le somme, la Dacia Spring 2023 strizza l’occhio ai ragazzi, in cerca di un tocco di modernità. Complice la joint venture creata insieme alla cinese Dongfeng, l’investimento è contenuto, a tutto vantaggio della clientela. Se la maggior parte degli attori della filiera definiscono pressoché impossibile realizzare modelli low-cost a trazione 100 per cento elettrica, Dacia Spring 2023 li contraddice. Ancora una volta, la Casa dell’Est Europa ha individuato la via per far fronte alle spese di fabbricazione.
L’equipaggiamento Extreme, disponibile da mercoledì 18 gennaio 2023, ha un prezzo di listino di 23.200 euro. Sempre nel corso dell’anno, è stato dato in arrivo per Sandero, Duster e Jogger. La costante fiducia riposta dal pubblico di riferimento viene “ripagato” da un ulteriore pacchetto, atto a conferire personalità e in termini estetici e uno spunto piuttosto sbarazzino. Ormai Dacia è un caposaldo assoluto dell’offerta commerciale del gruppo Renault, sincerato dalla propensione a immettere in commercio di continuo delle novità, di primo o di secondo piano.
Ecco il listino prezzi completo della Dacia Spring 2023:
Versione | Prezzo |
---|---|
Spring Essential 2023 | 21.450 euro |
Spring Expression 2023 | 23.150 euro |
Spring Business 2023 | 21.700 euro |
Spring Extreme 2023 | 23.200 euro |
Fino a poco tempo fa, se avessimo dovuto indicare le rivali della Dacia Spring 2023 saremmo stati costretti a guardare in Cina. Ora, però, una nuova pretendente intende metterle i bastoni fra le ruote, come la Citroen e-C3. Che, in senso lato, le aveva già creato qualche grattacapo con la Ami, apripista delle altre due minicar di produzione Stellantis, quali la Opel Rocks-e e la Fiat Topolino.