Un cliente soddisfatto è la chiave del successo per qualsiasi azienda automobilistica. Da qui le continue indagini di mercato, al fine di comprendere come sia possibile migliorare le rispettive proposte. Rilanciata da Renault, quando ormai i suoi giorni erano contati, Dacia vive oggi il periodo più florido della sua storia.
Il rapporto qualità-prezzo senza precedenti è motivo di vanto, anche perché a ciò corrispondono degli ottimi numeri di vendita. Lo vediamo noi italiani e ancor di più in Francia, il secondo mercato in ordine di importanza dopo la Romania. Il piano Renaulution ha sortito gli effetti desiderati e adesso niente e nessuno riesce a mettere i bastoni fra le ruote dell’azienda di Mioveni.
Presto le Dacia usate costeranno più di quelle nuove
Un interessante servizio sulle fortune commerciali di Dacia arriva da Auto Scout, molto attenta alle preferenze dei suoi lettori. In un nuovo articolo, sottolinea come, al di là delle iniziative standardizzate, ci siano le cifre. A differenza delle interviste eseguite dai produttori stessi, i numeri commerciali parlano chiaro. E sanciscono la bontà dell’operato compiuto dalla squadra diretta da Denis Le Vot. Anche ad ottobre si sono tolte parecchie soddisfazioni, complice il passaparola positivo.
Nel mese appena trascorso, quasi 480 mila vetture sono state acquistate in territorio transalpino. Dacia rappresenta appena il 3 per cento di questo totale, ma la sua quota di mercato per le auto nuove ammonta al 9 per cento. Questa discrepanza deriva da un ottimo legame tra l’utente e la macchina.
Renault, Peugeot e Citroen svolgono un ruolo di primo piano nelle vetture di seconda mano, vantando rispettivamente il 19, il 18 e l’11 per cento delle transazioni. Ovviamente, la lunga storia dei costruttori francesi contribuisce in parte a questo fenomeno. Il resto deve essere attribuito ai consensi positivi ottenuti dalle Dacia tra i proprietari. Inoltre, nel periodo recente, sono stati molto elevati gli indici di gradimento.
Effettuare confronti non è una buona idea poiché ciascun attore della filiera ha un pubblico specifico a cui rispondere. Ad esempio, Renault e Peugeot ricevono una buona parte delle immatricolazioni dalle vendite ai professionisti attraverso finanziamenti con restituzione prestabilita del veicolo dopo i primi tre anni.
Gli acquirenti a cui Dacia si rivolge sono famiglie costrette a stringere la cinghia in una fase resa delicata anche dallo scoppio dell’inflazione. I confronti hanno quindi poco senso. È interessante notare quanto il rapporto qualità-prezzo goda dell’ampio apprezzamento dei fedeli. Inoltre, come riferisce Xavier Martinet, responsabile della divisione commerciale della compagnia in Europa, tra il 50 e il 65 per cento degli acquirenti sceglie un modello della gamma.
Da qui l’affermazione provocatoria lanciata tra le colonne de L’Automobile Magazine: e se le Dacia usate costassero di più rispetto a quelle nuove? È un’esagerazione, ma serve a suscitare la curiosità del lettore, fino a un certo punto, considerate le ragioni sopra riportate.