Sotto diversi aspetti, la Dacia Bigster sarà un’auto rivoluzionaria. Infatti, il modello della Casa di Mioveni segnerà un punto di svolta per l’azienda, determinata a prendersi delle fette di pubblico fin qui a lei lontane. Con il suo design moderno, le sue dimensioni generose e le sue tecnologie avanzate, mira a conquistare il segmento C, come è già avvenuto, nelle rispettive categorie, al resto delle vetture presenti nella gamma. La più recente è stata la Dacia Duster, giunta alla terza generazione, la cui presentazione si è tenuta verso la fine del 2023. Secondo quanto riportano fonti vicine alla compagnia, il momento di dare il benvenuto alla sorella maggiore arriverà nei mesi conclusivi dell’anno appena cominciato.
Al solito, uno dei principali motivi di attrazione sarà rappresentato dal prezzo, una delle ragioni che hanno consentito al Costruttore di bruciare le tappe nelle classifiche commerciali. Grazie a un approccio razionale, votato alla sostanza piuttosto che alla forma, il brand del Gruppo Renault ha attirato una vasta platea di appassionati. Soprattutto nei Paesi dove il reddito medio è relativamente basso, come la nostra Italia, trovare delle soluzioni così accessibili, e, al contempo, solide, costituisce un’occasione imperdibile. Il forte interesse riscosso nei concessionari lo attesta pure il trionfale andamento avuto dalla compagnia nel recente passato.
Da quando si è dato il via al piano Renaulution (correva il 2021) tutto è andato per il verso giusto. Ergo, la Dacia Bigster 2024 ha il potenziale di diventare una best-seller in piena regola, mettendo in difficoltà la diretta concorrenza. Sebbene la première mondiale debba ancora aver luogo, cerchiamo di fare il punto della situazione sulle sue caratteristiche. A cominciare dal look, ne esamineremo a fondo le peculiarità. Il colpo d’occhio è, come al solito, una componente essenziale nel giudizio complessivo. Ma lo sono altrettanto gli interni, sia in termini di ergonomia sia di tecnologie implementate a bordo. Per concludere, guarderemo alle motorizzazioni, al listino prezzi e alle dirette rivali.
Dacia Bigster 2024: gli esterni
Le linee della Bigster si discosteranno dalla semplicità spartana tipica delle Dacia di ieri. È giunta l’ora di alzare gli standard qualitativi. Una volta finita sui radar, la realtà dell’Est Europa pensa a restarci e uno sforzo supplementare del centro stile è cosa gradita. Ciò soprattutto tenuto conto delle numerose proposte in commercio, anche provenienti da Paesi lontani, tipo la Cina. Visto che le portacolori della Repubblica hanno un vantaggio unico in termini di spese produttive, le controparti occidentali hanno il compito di sondare altri sentieri. Nel caso della Dacia Bigster, essa avrà un frontale imponente, con una mascherina prominente e gruppi ottici a LED dal design ricercato. La fiancata sarà slanciata e muscolosa, forte di modanature che accentuano la lunghezza del corpo vettura. In merito, invece, al posteriore, esso sarà caratterizzato da un lunotto inclinato e da fanali a LED a sviluppo orizzontale.
Per quanto riguarda le dimensioni, la lunghezza di circa 4,6 metri e un passo di 2,7 metri, la Bigster rientra a pieno nella categoria degli Sport Utility large-size. Benché nei centri urbani risulterà piuttosto impegnativa da gestire, nei percorsi off-road saprà dare il meglio di sé. Dunque, è lecito immaginare che il veicolo sarà capace di suscitare l’interesse degli amanti delle escursioni fuori porta. Qualora in voi risieda l’animo da prodi avventurieri, la riterrete una validissima alleata. Data la cura riposta in ogni dettaglio, ci aspettiamo pure delle dotazioni ad hoc che favoriscano la circolazione sui sentieri accidentati.
Gli interni
La Dacia Bigster sarà perfettamente inserita in quest’epoca. Nonostante l’aspetto spartano tenderà a dare un’impressione diversa, dentro la tecnologia avrà ampia considerazione. Stando ai rumor trapelati, il sistema di infotainment sarà connesso, dotato di touchscreen e compatibilità sia con Apple CarPlay sia con Android Auto, magari in modalità wireless. Sul fronte dei sistemi ausiliari alla guida è lecito immaginare un’attenzione altrettanto considerevole. Ciò poiché il peso conferito dalla moderna clientela è enorme, specie dalle giovani generazioni dei conducenti, particolarmente sensibili a tali fattori.
Il kit di guida autonoma sarà (o almeno ci contiamo) di livello 2, ovvero dello standard più avanzato ammesso dalle istituzioni europee. Il Vecchio Continente rimarrà ancora una volta al centro dei pensieri di Dacia, che, d’altronde, gioca in casa e desidera sfruttare a pieno il “fattore” campo favorevole.
In fede con recenti progressi compiuti nel comparto, forse gli aggiornamenti avverranno via OTA (over-the-air, via etere). Laddove si assumesse tale decisione, i progettisti dimostrerebbero l’intenzione di rimanere al passo con le ultime innovazioni nell’industria. La comodità di scaricare gli upgrade da remoto, senza aver l’onere di recarsi fisicamente in un’officina autorizzata, è una prospettiva troppo ghiotta da essere ignorata. Visto che le idee hi-tech riescono puntualmente a entusiasmare la platea, perché non provare ad adeguarsi pure in proposito? In tanti sarebbero disposti a ricoprire di complimenti la divisione informatica e, in generale, l’intera Dacia.
A livello di capienza del vano bagagli, esso dovrebbe andare da un minimo di 560 a un massimo di 720 litri, a seconda della configurazione dei sedili, che immaginiamo saranno reclinabili. Inoltre, è lecito immaginare ci saranno numerosi vani portaoggetti. Alla luce dell’eccellente capacità di cogliere e soddisfare a pieno le esigenze della platea di riferimento, saremmo propensi a credere che il Costruttore soddisferà le richieste pure in tal senso.
Motori e prezzi
La gamma motori della Dacia Bigster includerà propulsori benzina mild-hybrid, oltre a un’inedita full-hybrid. E il diesel? A quanto pare è un capitolo del passato, ormai divenuto obsoleto. Dopo le continue critiche ricevute dalla comunità europea, è il caso di voltare pagina in modo definitivo. Al contrario, figurerà l’alimentazione GPL, la colonna portante del portafoglio prodotti. Come ammesso dai portavoce stessi della Casa, il proposito è di monopolizzare la scena sul Gas a Petrolio Liquefatto.
Una politica che si allontana dalle mosse attuate dalla tendenza generale, votata all’elettrificazione. Detto che ci saranno le opzioni ibride, l’elettrico può ancora aspettare in Dacia. Infatti, Denis Le Vot, suo amministratore delegato, ha sottolineato che prima di compiere il grande passo occorrerà ridurre in misura ragguardevole le spese di produzione. Altrimenti, i listini smetterebbero di essere così tanto accessibili. Ergo, andrebbero a perdere uno dei maggiori fattori capaci di valerle il successo nell’attuale era.
Le stesse considerazioni sono state, peraltro, fatte da Luca De Meo, il numero uno del Gruppo Renault. Tradotto: l’unica BEV continuerà a essere la Spring, che nel 2024 sembra passerà al capitolo successivo. Nei piani la seconda vettura a fregiarsi di questo “onore” sarebbe la Sandero. Tornando alla Dacia Bigster, il range di potenza andrà dai 100 ai 150 CV, con consumi ed emissioni contenuti grazie all’implementazione di dispositivi all’avanguardia, in linea con le direttive dello standard Euro 7.
Da “prassi”, la Dacia Bigster prenderà piede sul mercato con un prezzo competitivo, inferiore rispetto alle rivali di segmento C. Presumibilmente partirà da circa 25.000 euro, rendendola un’opzione accessibile per chi desidera un SUV spazioso, moderno e sofisticato. Visto che abbiamo appena parlato di rivali, quali saranno le principali antagoniste? La lista è lunga, pregna di proposte di indubbio fascino, tipo la Volkswagen Golf, fresca fresca di restyling all’ottava generazione, la Renault Megane e la Citroen C4.