Cos’è il prezzo minimo delle auto elettriche cinesi che può pensionare i dazi

Ippolito Visconti Autore News Auto
Ue e Cina concordano a colloquio su una possibile alternativa alle tariffe che riguardano i veicoli elettrici.
auto elettrica cinese

Ogni guerra comporta morti e feriti, e la guerra commerciale Ue-Cina può avere come conseguenza dei guai a livello economico per entrambi: quindi i due soggetti cercano una possibile alternativa agli extra dazi imposti da Bruxelles sulle auto elettriche Made in China vendite nell’Unione europea. Ora provvisori, ma presto probabilmente definitivi. Tariffe aggiuntive fino al 35,3% possono scattare la prossima settimana sui veicoli elettrici costruiti in Cina al termine della sua indagine anti-sovvenzioni. Col 10% esistente, fa 45,3%. Da evitare subito o dopo, quando gli incontri continueranno. Dal vivo o a distanza, come la videochiamata tra il capo del commercio Ue Valdis Dombrovskis e il ministro del Commercio cinese Wang Wentao. Serve qualcosa di reciprocamente accettabile, che dovrebbe garantire parità di condizioni nel mercato Ue ed essere compatibile con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Il target della barriera Ue anti Cina sulle elettriche

I dazi hanno come obiettivo quello di alzare il prezzo di vendita dell’auto elettrica cinese, che oggi costa molto meno dell’elettrica fatta da una Casa tradizionale: i cinesi sono più bravi e competitivi, hanno tecnologie migliori. Bruxelles dice che dietro ci sono troppi sussidi di Pechino, che nega. E contrattacca: è l’Europa ad aiutare troppo le aziende, pertanto tasseremo i prodotti in arrivo oltre la Grande Muraglia. Ossia brandy, carne di maiale e latticini. Ma l’Ue nega i sussidi. Poi ecco le tasse della Terra di Mezzo alle premium tedesche BMW, Mercedes e VW in vendita in Cina. Non se ne esce più, in un’escalation di misure drastiche.

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Prima soluzione: prezzo minimo dell’auto elettrica cinese in Ue

Il prezzo minimo di un’auto elettrica cinese potrebbe essere attorno a 30.000 euro. Così, le Case tradizionali tornano competitive. E non devono combattere la qualità cinese di full electric vendute a 20.000 o 25.000 euro. Chi resta fregato è il consumatore: coi dazi o col prezzo minimo, l’ossessione Ue anti Cina è una sciagura. Rallentata anche la transizione elettrica.  

Seconda soluzione: investimenti

Oppure no dazi, no prezzo minimo, ma investimenti cinesi in Ue. Pechino che porta denaro, occupazione, sviluppo. In cambio, l’Unione non mette barriere d’ingresso. In cambio, proseguirebbe per il Dragone la sua terrificante strategia per invadere Europa e mondo intero.

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