Non basta avere la ragione dalla vostra parte, bisogna andare all’arrembaggio con intelligenza contro i verbali illegali: ecco come vincere il ricorso contro le multe da autovelox non omologato. Lo ha elaborato il consulente tecnico investigativo Giorgio Marcon. Per prima cosa, le tempistiche. Dalla notifica della contravvenzione a casa, avete 30 giorni per opporvi al Giudice di pace competente per il luogo dell’infrazione, pagando una tassa allo Stato di almeno 43 euro. In alternativa, avete 60 giorni per rivolgervi al Prefetto competente, in modo gratuito. La vittoria è certa in questo caso. Sappiate che se perdete altre opposizioni, pagate la multa per la causa presso il Giudice, ma pagate il doppio se è il Prefetto a dire no. Altra premessa: se c’è taglio di punti della patente, comunicate alla Polizia il nome del guidatore. La sottrazione di punteggio viene messa in freezer in attesa della sentenza.
Cosa scrivere nel ricorso contro le multe da autovelox non omologato
Con ordinanza 1055 del 18 aprile 2024, la Cassazione ha sancito l’illegittimità delle apparecchiature autovelox prive di “omologazione” del ministero delle Imprese. Non basta la sola approvazione rilasciata dal ministero delle Infrastrutture. Lo dice l’articolo 142, sesto comma, del Codice della strada. Superiore a qualunque direttiva ministeriale che interpreta la legge, fornisce un parere, ma non è legge. Conta il criterio gerarchico delle fonti di diritto a cui devono attenersi tutti coloro che operano nella filiera progettuale, costruttiva, e commerciale del prodotto. Obiettivo, garantire la corretta funzionalità e fruibilità per scopi legali, e la sicurezza delle persone nella circolazione stradale: tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato.
Parola alla Corte costituzionale
La Corte costituzionale ha stabilito che l’autovelox venga tarato almeno una volta l’anno: sentenza 113/2015. Da qui, si evince il corretto e inderogabile inquadramento normativo che disciplina e regolamenta in Italia fabbricazione, commercializzazione, approvazione, omologazione e utilizzo degli strumenti autovelox.
Il legislatore ha previsto Centri di taratura costituiti da laboratori di idonea valenza tecnica e organizzativa convenzionati con gli istituti metrologici primari. Per l’effettuazione della taratura degli strumenti di misura sulla base di campioni secondari confrontati periodicamente con i campioni nazionali. I soli laboratori accreditati da Accredia e riconosciuti dal ministero delle Infrastrutture possono eseguire tarature.
Due punti chiave
Deve esserci la conformità dello strumento agli specifici decreti ministeriali di approvazione o di ammissione alla Verificazione Prima ed alla legalizzazione. E deve esserci la compatibilità, per alcuni strumenti complessi, delle unità funzionali collegate fra loro che sono oggetto di diversi decreti di approvazione.
Il bivio
Se fate ricorso al Giudice di pace, chiedete che il Comune vi dia indietro i 43 euro di tassa sull’opposizione. Invece, il ricorso al Prefetto è gratuito. E la patente è salva.