Non servirà lo SPID cioè il sistema pubblico di identità digitale e nemmeno le vie alternative a questo. Per aderire alla rottamazione delle cartelle esattoriali che ha introdotto il governo Meloni nella legge di Bilancio non servirà accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione tramite la carta d’identità elettronica (CIE) o la Carta nazionale dei servizi (CNS). Infatti sono uscite le prime istruzioni alla rottamazione delle cartelle da parte della Agenzia delle Entrate Riscossione e tra le risposte alle FAQ e le prime informazioni utili, i contribuenti potranno già iniziare a prepararsi per sfruttare la sanatoria. Anche le multe per le infrazioni al Codice della Strada rientrano nella rottamazione delle cartelle. Infatti si tratta di quel provvedimento che i contribuenti devono richiedere tramite istanza. In questo la grande differenza tra cancellazione e stralcio che sono automatici, e rottamazione.
La domanda di rottamazione delle cartelle anche per le multe auto
La domanda di adesione alla rottamazione delle cartelle deve sopraggiungere entro il 30 Aprile prossimo. Questa è la prima data da annotarsi sul calendario per poter mettersi in regola con tasse e tributi evasi o con multe per infrazioni al Codice della Strada mai pagate. Entro il 30 Aprile infatti bisognerà produrre istanza per la rottamazione delle cartelle esattoriali affidate all’agente della riscossione nel periodo che va dal primo gennaio 20 al 30 giugno 2022. La domanda va fatta sul sito dell’Agenzia delle Entrate e in area libera. Infatti la sezione chiamata “definizione agevolata delle cartelle” è accessibile da tutti e non necessariamente da chi ha le credenziali per i servizi digitali delle Pubbliche Amministrazioni.
Le cartelle interessate dalla rottamazione
Tutte quelle cartelle prima citate, a prescindere dall’importo, se sono state affidate al concessionario della riscossione, possono essere rottamate, sfruttando il doppio vantaggio che la rottamazione prevede. Da un lato infatti abbiamo uno sconto che per le cartelle esattoriali. Uno sconto che riguarda le sanzioni e gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo. Per quanto riguarda le multe va detto che le sanzioni, essendo multe per infrazioni e quindi sanzioni a loro volta, non verranno tolte. Ma lo sconto riguarderà una delle parti più importanti degli importi dovuti dai contribuenti sulle cartelle esattoriali, cioè gli interessi e gli aggi della riscossione.
Cosa succede dopo aver presentato domanda di rottamazione
Una volta presentata domanda entro il 30 Aprile, l’Agenzia delle Entrate riscossione entro il 30 giugno successivo dovrebbe rispondere accettando o respingendo l’istanza del contribuente. In caso di accettazione, il contribuente inizierà a godere anche della ipotetica rottamazione che lui stesso ha richiesto nella istanza di rottamazione. Infatti nella domanda il contribuente oltre ad inserire tutte le cartelle che intende rottamare, riportando tutti i codici identificativi di ciascuna cartella, dovrà richiedere anche la rateizzazione. Sempre che non voglia pagare tutto in unica soluzione ed entro il 31 luglio 2023. All’istanza, chi non utilizza lo SPID, la CIE o la CNS, deve allegare anche la carta d’identità. Infatti per chi non utilizza le credenziali di accesso ai servizi digitali delle Pubbliche Amministrazioni, Agenzia delle Entrate Riscossione compresa, serve il documento di riconoscimento a conferma dell’identità dell’interessato. Una cosa questa che con lo SPID o con le altre vie prima citate non serve.
Le rate della rottamazione e tutto ciò che bisogna conoscere
Il piano che consente di pagare anche le multe per infrazioni del Codice della Strada non precedentemente saldate, inizia come dicevamo il 31 luglio 2023. Questa data è quella che riguarda il pagamento in unica soluzione delle cartelle al netto degli sconti della rottamazione, o anche il pagamento della prima rata del piano di dilazione. Rateizzazione che ricordiamo può arrivare fino a 18 rate e fino a un massimo di cinque anni. Le rate Infatti sono trimestrali. Per il 2023 le due rate da versare sono in scadenza il 31 luglio ed il 30 novembre. Le altre rate invece scadono ogni 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre degli anni che vanno dal 2024 al 2027.
Rate variabili, ecco perché
Il numero delle rate però non è fisso ma è variabile. Deve essere il contribuente in base alla sua capacità di rientro del debito a chiedere il numero di rate più adatto alla sua condizione. L‘Agenzia delle Entrate Riscossione poi, accettando l’istanza di definizione agevolata delle cartelle esattoriali, congederà a sua facoltà, il numero di rate più idoneo secondo i dettami del concessionario della riscossione. Va ricordato infatti che spesso la ratizzazione delle cartelle non può scendere sotto un determinato importo per singola rata. Quindi per debiti non certo rilevanti come importo, è facile che le 18 rate non vengano concesse ma il periodo di ammortamento si riduca e non finisca al 2027 ma si interrompa qualche anno prima.