Oltre 13 miliardi di dollari: queste le stime del valore di mercato delle future applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nel settore auto, stando al Rapporto Draghi Ue. Secondo l’economista italiano, l’IA trasformerà anche il settore automobilistico. La base di partenza è che gli algoritmi generativi miglioreranno la progettazione delle auto.
Dieci benefici dell’IA nel settore auto
L’IA nel settore auto può ottimizzare strutture e componenti, migliorare le prestazioni, ridurre l’uso dei materiali, rendere più snelle le catene di fornitura, prevedere la domanda, fluidificare le operazioni logistiche. Si prevede che l’IA riduca – dice il report Draghi – le giacenze nel settore automobilistico. Inoltre, aumenterà la produttività del lavoro. E consentirà funzioni sempre più automatizzate per garantire la sicurezza e la qualità, la navigazione e l’ottimizzazione dei percorsi, la manutenzione predittiva. Riducendo infine il consumo di carburante o di energia. Quindi, l’IA nel settore auto come chiave per la decarbonizzazione.
Scappare dalla trappola della tecnologia intermedia
Perché l’Europa è debole nel campo delle tecnologie digitali? Draghi risponde: perché c’è una struttura industriale statica che produce un circolo vizioso di bassi investimenti e bassa innovazione. Si parta dal 2000. Con un parallelo fra Ue e Usa. Negli ultimi due decenni, le prime tre aziende statunitensi per spesa in ricerca e innovazione sono passate dall’industria automobilistica e farmaceutica negli anni 2000 alle aziende di software e hardware negli anni 2010. Infine al settore digitale negli anni 2020. Invece, in Ue, la struttura industriale è rimasta statica, con le aziende del settore automobilistico che dominano costantemente la top tre delle aziende per spesa in ricerca e sviluppo. Siamo nel pantano di tecnologie mature proprio in settori in cui i tassi di crescita della produttività delle grandi aziende stanno rallentando. Nel 2021, le aziende europee hanno speso in ricerca e innovazione, in percentuale del Pil, la metà delle aziende statunitensi (270 miliardi di euro). Questo divario si traduce in inferiori investimenti produttivi Ue per quanto riguarda software, banche dati e proprietà intellettuale. Uno scarso dinamismo industriale con bassa innovazione: è la trappola della tecnologia intermedia.
Problema colonnine
Draghi sostiene che c’è un quadro normativo preciso e vincolante per le Case automobilistiche: bando termico 2035. Ma i fornitori di energia non sono obbligati a offrire un accesso alla rete stabile, potente e dalla capacità sufficiente. La transizione verso la mobilità sostenibile è ostacolata dalla mancata interoperabilità delle infrastrutture. Ossia la capacità di interazione tra diverse reti o applicazioni: di scambiare informazioni tra loro e di essere poi in grado di utilizzarle. Tramite il Roaming, per cui operatori diversi stipulano un accordo e realizzano un’integrazione delle piattaforme.