Arrivano i nuovi bandi italiani per l’assegnazione dei fondi Pnrr: obiettivo, creare colonnine di ricarica per auto elettriche coi soldi dell’Unione europea. Lo dice la Gazzetta Ufficiale 101 del 2 maggio. Qui dentro, i due decreti Mase (ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica): stabiliscono i nuovi criteri distribuire i quattrini. Ricordiamo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il pacchetto di investimenti e riforme predisposto dal governo italiano nell’ambito del “Next Generation EU”.
Colonnine di ricarica: quante con Pnrr?
Tutto rientra nel decreto del ministero dell’Ambiente 18 marzo 2024 “Definizione dei criteri e delle modalità per la concessione dei benefici a fondo perduto previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3”: nei centri urbani almeno 13.755 stazioni di ricarica veloci. Poi c’è il decreto Mase 18 marzo 2024 “Definizione dei criteri e delle modalità per la concessione dei benefici a fondo perduto previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3: realizzare sulle strade extraurbane almeno 7.500 stazioni di ricarica super-veloci. Vedremo i requisiti dei soggetti beneficiari/attuatori, le modalità per la concessione e l’erogazione dei contributi.
Poche in autostrada
Al 31 marzo risultano installati nella Penisola 54.164 punti di ricarica a uso pubblico. Il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, è soddisfatto perché lo sviluppo dell’infrastruttura è un’ottima notizia per gli automobilisti. Cosa manca allora? Accelerare sull’attuazione dei nuovi incentivi. Alla fine del primo trimestre registra un progresso del 31,5% rispetto al 2023. In due anni il numero dei punti di ricarica è raddoppiato, da 27.857 a 54.164 unità.
Sulle autostrade? I punti di ricarica si attestano a 942 unità (dalle 559 del marzo 2023 e le 150 del marzo 2022), di cui l’85% è del tipo veloce in corrente continua e il 61% supera i 150 kW di potenza.