Col nuovo CEO Nissan Espinosa, fusione in vista con Honda per la guerra elettrica anti Cina

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il consiglio di amministrazione Nissan ha deciso: l’1 aprile 2025 Ivan Espinosa, attuale direttore della pianificazione, assumerà l’incarico di presidente esecutivo e amministratore delegato.
Il consiglio di amministrazione Nissan ha deciso: l’1 aprile 2025 Ivan Espinosa, attuale direttore della pianificazione, assumerà l'incarico di presidente esecutivo e amministratore delegato.

Honda ha bloccato la fusione con Nissan lasciando intendere quale fosse il problema: se andasse via il CEO della società di Yokohama Makoto Uchida, allora se ne riparlerebbe. Ed ecco fatto: l’1 aprile 2025 il messicano Ivan Espinosa, attuale direttore della pianificazione, assumerà l’incarico di presidente esecutivo e amministratore delegato. Soddisfatti anche investitori e banche creditrici, che hanno criticato Uchida, reo a loro dire di non aver saputo gestire i negoziati e con un atteggiamento intransigente nei confronti di Honda. 

Doppio cambiamento: anche la nazione

È una rivoluzione. Infatti, CDA ha scelto un manager non giapponese per portare avanti il piano di ristrutturazione. In sei anni, Espinosa è il quarto amministratore delegato Nissan. Il guaio è che la Casa vende pochissimo e soffre da matti l’avanzata dei cinesi con le elettriche infarcite di elettronica. Adesso la partita si riapre: Honda e Nissan possono fondersi, per fare la guerra full electric al Dragone. Il manager messicano conosce perfettamente il Sud-Est asiatico e l’Europa.

Il consiglio di amministrazione Nissan ha deciso: l’1 aprile 2025 Ivan Espinosa, attuale direttore della pianificazione, assumerà l'incarico di presidente esecutivo e amministratore delegato.

Cos’è successo

Uchida voleva la fusione, ma i suoi rapporti con il suo omologo dentro Honda, Toshihiro Mibe, si sono deteriorati. Motivi: scarsi progressi del piano di ristrutturazione Nissan e peggioramento della situazione finanziaria. Secondo: la società non accettava la possibilità di diventare una controllata Honda. D’altronde, qui abbiamo uno forte e uno debole: chiaro che in caso di alleanza qualcuno debba avere maggiore potere.

La Casa di Minato ha proposto di modificare la struttura. Non una holding congiunta, in cui Honda avrebbe nominato la maggioranza dei direttori e l’amministratore delegato sulla base di un trasferimento di azioni come inizialmente delineato nel memorandum. Ma sì a una struttura in cui Honda sarebbe stata la società madre e Nissan la sussidiaria tramite uno scambio di azioni. Zero fusioni alla pari. Cosa ne pensava Renaultm ancora proprietaria del 36% di Nissan (una metà direttamente e un’altra tramite un fondo fiduciario)? “In qualità di azionista Nissan, i termini della transazione, compreso il fatto che non prevedeva alcun premio, erano per noi inaccettabili”.

Lo sfortunato lustro di Uchida

Durante gli oltre cinque anni di Uchida al timone di Nissan, le vendite hanno vacillato, anche in mercati chiave come gli Stati Uniti e la Cina. Il CEO ha anche annunciato che l’azienda avrebbe tagliato 9.000 posti di lavoro. È una triste svolta per il produttore della vettura sportiva Z, amata dagli appassionati di auto di tutto il mondo, e dell’auto elettrica Leaf, pioniera in quel settore lanciata nel 2010: un’ottima idea non sfruttata a dovere. Rammentiamo che Nissan fu salvata dalla quasi bancarotta dalla Renault nel 1999.

Sarebbe il terzo Gruppo globale

Honda e Nissan – rispettivamente seconda e terza in Giappone – con nuova holding diverrebbero il terzo Gruppo mondiale dopo Toyota e Volkswagen. Nei piani delle due aziende potrebbe esserci anche l’inclusione di Mitsubishi Motors, società di cui Nissan è già principale azionista, con il 24% delle azioni. In tutto 7,4 milioni di auto prodotte l’anno (con Mitsubishi altri 1,1 milioni). Da vedere la definizione delle quote di controllo all’interno della nuova struttura e la gestione della governance. Di recente l’ex CEO di Nissan, Carlos Ghosn, arrestato nel 2018 per frode finanziaria e rifugiatosi in Libano, aveva rivelato che un’eventuale fusione sarebbe di fatto un’acquisizione da parte di Honda.

Hondan piace ai politici giapponesi

La fusione sarebbe la più grande riorganizzazione dell’industria automobilistica da quando Fiat Chrysler Automobiles e PSA nel 2021 si sposarono per creare Stellantis (52 miliardi di dollari). La politica in Giappone direbbe probabilmente di sì a Hondan, in quanto la Cina sta davvero dando noia in mille campi al Sol Levante: auto, elettronica di consumo e chip. Con qualche rischio, viste le esperienze del passato: l’acquisizione di The Rover Group da parte di BMW, Ford che fa incetta di marchi europei, Daimler-Benz che ha acquisito Chrysler, Stellantis, ma anche Fiat e GM.

  Argomento: 
X