Ram (Stellantis) si colloca al primo posto; Porsche è numero uno tra i marchi premium; Alfa Romeo (sempre Stellantis) male; elettriche malissimo: questi i verdetti principali della Classifica J.D. Power 2024 in Usa sulla qualità delle auto. In base ai problemi per 100 veicoli. La media del settore è 195. Ram è il marchio con il punteggio più alto in assoluto in termini di qualità iniziale con un punteggio di 149. Tra il mercato di massa, Chevrolet (160) è al secondo posto e Hyundai (162) al terzo. Tra i marchi premium, Porsche svetta con 172, poi Lexus 174 e Genesis 184. Il Biscione precipita addirittura a 226. C’è chi ha fatto peggio: Mazda 232, VW 241, Audi e Volvo 242, Dodge (ancora Stellantis) a 301, maglia nera. Peccato per Alfa, che nel 2024 rovina la bella prestazione del 2023 (quand’era a 143).
Ram, il brand americano specializzato in pick-up si è così distinto ancora una volta nei risultati annuali IQS pubblicati da J.D. Power per il 2024, in coerenza con quanto certificato anche nel 2022 e nel 2023: affidabilità totale. Il risultato si aggiunge a una serie di ottimi piazzamenti di Ram nell’IQS, che si è classificata tra i tre migliori marchi dell’industria quattro volte negli ultimi cinque anni. A coronare le performance è la vittoria del Ram 1500 nel segmento dei pick-up leggeri di grande dimensione, e un terzo posto tra i pick-up Heavy Duty per il Ram 2500/3500.
“Questo riconoscimento è gratificante perché i nostri clienti sono esigenti” dice Chris Feuell, ceo del marchio Ram.
L’Alfa Romeo Stelvio sorride fra le tedesche
Pur tuttavia, il marchio italiano può anche sorridere. Fra le Suv premium compatte, prima la BMW X4, seconda l’Alfa Romeo Stelvio e terza la Porsche Macan. Una medaglia d’argento dal peso specifico notevole, considerando la forza delle rivali, specie le agguerrite tedesche.
Elettriche, brutta storia
I dati hanno mostrato che i veicoli elettrici e gli ibridi plug-in avevano bisogno di più riparazioni rispetto ai veicoli a benzina in tutte le categorie: venivano riportati alla concessionaria a una velocità tre volte superiore. Secondo lo studio, quest’anno i veicoli a benzina e diesel hanno registrato in media 180 problemi ogni 100 veicoli, rispetto ai 266 dei veicoli elettrici. Difficile capire il perché. Forse le elettriche hanno tecnologie più sofisticate, maggiormente esposte a noie, più giovani rispetto a quelle delle termiche.
Cosa è cambiato
L’Initial Quality Study degli Stati Uniti, giunto al suo 38esimo anno, quest’anno si basa sulle risposte di 99.144 acquirenti e locatari di veicoli nuovi 2024 che sono stati esaminati dopo 90 giorni di proprietà e possesso. Per la prima volta, lo studio incorpora dati sulle visite di riparazione basati su centinaia di migliaia di casi reali segnalati alle concessionarie.
Quali categorie
Lo studio si basa su una serie di 227 domande, con catalogazione in 10 categorie: infotainment; caratteristiche, controlli e display; esterno; assistenza alla guida; interno; gruppo propulsore; sedili; esperienza di guida; clima; e non specificato (unico da riparare). Obiettivo: dare ai gruppi auto informazioni per facilitare l’identificazione dei problemi. L’indagine è stata condotta da luglio 2023 a maggio 2024. Le classifiche si basano su punteggi numerici, e non necessariamente sulla significatività statistica.
Al lupo al lupo
Ma quali sono i problemi più frequenti? Falsi avvertimenti: spesso i proprietari non capiscono cosa significano gli alert sonori, visivi e tattili. A esempio, pesa la tecnologia di promemoria del sedile posteriore, progettata per aiutare i guidatori a lasciare un bimbo o un animale domestico sul divano quando si scende dal veicolo (da cui le morti per ipertermia o soffocamento): scatta l’allarme anche quando non deve. Questo è un guaio. Una sorta di al lupo al lupo deleterio: quando poi è vero, magari il proprietario non ci fa caso. Occhio.
E ancora: l’avviso di cintura di sicurezza slacciata si attiva quando non ci sono passeggeri. Seccature con Android Auto e Apple CarPlay: i clienti riscontrano difficoltà di connessione. Noie anche con le app per smartphone.
Il mito dell’auto che profuma
Tecnologia a parte, l’abitacolo con odore sgradevole è stato fra i problemi più frequenti: come se provenissero dal riscaldamento del loro veicolo, dal sistemi di ventilazione e condizionamento. Il mito del profumo dell’auto nuova crolla. Magari all’inizio si respira lavanda e vaniglia. Ma poi subentra qualche olezzo. Vorrà dire che si starà al volante turandosi il naso: qualcuno cerca di resistere così, facendo un viaggio da nausea.